Un rimpasto di governo che fa rivivere il passato per guardare al futuro: il primo ministro britannico Rishi Sunak ha richiamato David Cameron, ex premier con il peso del disastroso referendum sulla Brexit sulle spalle, nominandolo ministro degli Esteri. Questa mossa audace è stata orchestrata in un momento critico, con l’obiettivo di liberarsi di una ministra dell’Interno ingombrante, Suella Braverman, le cui posizioni populiste di destra stavano erodendo la credibilità di Sunak.
Tuttavia, la mossa potrebbe avere conseguenze impreviste per Sunak, che aveva promesso stabilità in un partito noto per cambi di leadership frequenti. La presenza di Cameron, sebbene offuscata dagli anni di inattività e oblio, potrebbe proiettare ombre sull’attuale premier e, nel peggiore dei casi, causargli imbarazzo, considerando il coinvolgimento di Cameron nello scandalo Grensill. I sondaggi, che già nel 2018 mostravano un’opinione pubblica avversa al ritorno di Cameron in politica, sembrano non essere migliorati, data la sua associazione con una stagione controversa di austerità, avvicinamento alla Cina e discussioni divisive sull’Unione europea.
La mossa di Sunak, tuttavia, sembra mirare a giocare la partita al centro, in vista delle prossime elezioni, con un rivale moderato come Keir Starmer. Affiancando Cameron con un nuovo ministro dell’Interno, l’ex responsabile del Foreign Office James Cleverly, noto per posizioni più concilianti, Sunak cerca di bilanciare il governo e di presentare un’immagine più centrista.
La figura di Suella Braverman, la ministra dell’Interno in uscita, ha contribuito a rendere il rimpasto ancor più controverso. Le sue dichiarazioni incendiare, soprattutto sulle questioni della polizia e dei senzatetto, hanno alimentato tensioni interne al partito. Il Daily Mail ha reagito fortemente alle critiche di Braverman a Sunak, innescando speculazioni su una possibile mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro.
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Con il Partito Laburista in vantaggio nei sondaggi nonostante alcune incertezze nella gestione di Starmer, Sunak sembra voler conquistare il centro, anche se le sue politiche ambientali ed energetiche potrebbero risultare controverse per gli elettori centristi. Il rimpasto ha visto anche la sostituzione della ministra dell’Ambiente Thérèse Coffey con Steven Barclay, segnalando un cambio di tono nella gestione ambientale del governo.
Il ritorno di Cameron è stato accolto con opinioni contrastanti: Michael Heseltine lo considera un “raggio di luce”, mentre George Osborne riflette sulla sua trasformazione da quando ha lasciato Downing Street. Il panorama politico britannico, già complesso, sembra destinato a nuovi sviluppi intriganti con questo inaspettato ritorno in scena di un protagonista del passato.