Federico Rampini, giornalista del Corriere della Sera residente a New York, ha recentemente posto l’attenzione sul supporto che il gruppo terroristico Hamas sta ricevendo da alcuni studenti dell’Università di Harvard e altre università di élite degli Stati Uniti d’America, durante uno dei suoi video della rubrica “Oriente ed Occidente”. Una situazione inquietante e deplorevole, che vede degli individui all’interno di uno degli Stati più democratici del mondo dare sostegno a un’organizzazione che non solo commette atti terroristici causando la morte di innocenti, ma ha anche istituito un regime islamico basato sulla sharia nella Striscia di Gaza.
Particolarmente preoccupante è il fatto che numerose associazioni studentesche delle università di élite degli Stati Uniti abbiano utilizzato il simbolo della svastica nazista durante cortei pro-palestinesi. Atteggiamento che solleva questioni fondamentali sulla consapevolezza e la sensibilità di tali gruppi nei confronti delle implicazioni storiche e delle gravi conseguenze di tale simbolo.
Lo Stato di Israele, pur essendo una democrazia in cui vengono garantite tutte le libertà fondamentali, è spesso oggetto di critiche e condanne ingiustificate. Al contrario, l’aggressione perpetuata da Hamas deve essere considerata per ciò che è: un atto terroristico privo di giustificazione. Nelle guerre, ci sono regole da rispettare, e sebbene le azioni militari possano avere effetti devastanti sulla popolazione civile, gli eserciti in conflitto non dovrebbero mai mirare all’uccisione di innocenti.
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Mentre in Israele la società civile ha espresso il proprio dissenso nei confronti del governo Netanyahu e delle sue politiche, un chiaro segno della solidità dello Stato di diritto, Hamas ha preso in ostaggio la popolazione civile, perpetrando atti di violenza contro gli innocenti e vantandosene come se fossero azioni politiche rivoluzionarie. Questo comportamento non può essere minimizzato in nessun modo e richiede una condanna universale.
Ancora più preoccupante è l’assenza di manifestazioni da parte degli studenti e degli accademici delle università di élite che condannino le violenze perpetrate da Hamas non solo contro gli israeliani, ma anche contro i palestinesi stessi. Un atteggiamento che sottolinea la mancanza di comprensione da parte di queste élite sulla complessità e la sofferenza del popolo palestinese, che è vittima alla pari della popolazione israeliana di un gruppo terrorista come Hamas.