I risultati delle elezioni parlamentari in Polonia hanno sconvolto il panorama politico del paese. L’opposizione centrista filo-europea ha raggiunto la maggioranza alle urne, sconfiggendo i populisti nazionalisti del PiS (Partito conservatore del diritto e della giustizia) e l’estrema destra rappresentata dalla Confederazione. Un evento che segna un importante spartiacque nella storia politica polacca e europea, che ha visto prevalere un’ampia coalizione di partiti moderati e pro-UE contro il sovranismo e l’agenda nazionalista.
I dati degli exit polls indicano che i tre partiti centristi dell’opposizione, la Coalizione dei Cittadini guidata da Donald Tusk, i Democratici Cristiani della Terza Via e la Sinistra, hanno ottenuto insieme 248 seggi in un parlamento composto da 460 membri, superando i 212 seggi del PiS e della Confederazione.
Il PiS ha ottenuto la percentuale più ampia di voti, con il 36,8% delle preferenze, corrispondente a 200 seggi in Parlamento. Tuttavia, la Piattaforma civica di Donald Tusk, che ha ottenuto il 31,6% (163 seggi), la Terza Via con il 13% (55 seggi) e la Sinistra con l’8,6% (30 seggi) hanno conquistato la maggioranza dei seggi necessari per formare un nuovo governo. Anche allearsi con la formazione di estrema destra Konfederacja, che ha ottenuto 12 seggi, non darebbe al PiS i numeri necessari per governare.
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Nel suo discorso alla sede della Coalizione Civica a Varsavia, Donald Tusk ha dichiarato: “La Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto, noi li abbiamo cacciati dal potere, è la fine di questo brutto periodo, è la fine del governo del PiS.” Ha enfatizzato l’importanza di vigilare sullo spoglio dei voti e ha promesso di creare un governo nuovo, buono e democratico con i partner nei prossimi giorni.
Il gruppo del Partito popolare europeo (PPE) ha elogiato la scelta del popolo polacco a favore della stabilità, dello stato di diritto, dei tribunali e dei media liberi, nonché della democrazia e dell’Europa. I risultati sembrano indicare che la maggioranza dei polacchi ha optato per una Polonia orientata al futuro, forte e stabile all’interno dell’Unione Europea.
Un elemento notevole di queste elezioni è stata l’affluenza alle urne. Alle 17:00, solo quattro ore prima della chiusura dei seggi, la partecipazione era stata del 57,54%, segnando un aumento significativo rispetto alle elezioni del 2019, quando alla stessa ora aveva votato il 45,94% degli aventi diritto. Considerando che il dato finale quattro anni fa era stato del 61,7%, il secondo più alto dopo le prime elezioni democratiche del 1989, il tasso di partecipazione di quest’anno sembra essere senza precedenti, evidenziando l’importanza di queste elezioni per il popolo polacco.
Ma la vera notizia, che soprattutto in Italia qualcuno dovrebbe recepire, è l’impossibilità di sconfiggere il peggior sovranismo populista soltanto da sinistra. Per farlo serve una destra moderata, una destra giusta che non si allei con partiti estremisti solo per questioni elettorali. Servirebbe un polo di destra liberale, che oggi più di tutti è rappresentato ancora da Forza Italia, che si sottragga ai rapporti con Fratelli d’Italia. Per sconfiggere il sovranismo non può bastare la sola sinistra, e non si può lasciare a questa l’intestazione di una battaglia europea che più di tutto dovrebbe essere di destra, di una buona destra.