Il Ministro Adolfo Urso ci è cascato di nuovo. Le sue dichiarazioni riguardo ai prezzi delle compagnie aeree low cost mettono nuovamente in imbarazzo il governo, ma sembra che a Urso poco interessi, lui non molla l’osso nell’eterna battaglia contro Ryanair e EasyJet.
Inizialmente, il Ministro aveva affrontato una questione valida: i sussidi poco trasparenti a vantaggio di Ryanair e il loro impatto sul mercato dell’aviazione. Tuttavia, la sua retorica è rapidamente sfuggita di mano quando ha tentato di coinvolgere un algoritmo misterioso nella determinazione dei prezzi aerei. Ha sostenuto che tale algoritmo avesse portato a prezzi da ricatto, addirittura fino a 1.000 euro, per i residenti sardi e siciliani che dovevano affrontare viaggi improvvisi per motivi medici.
Affermazioni che naturalmente si sono rivelate infondate. Gli accordi per la continuità territoriale con le isole prevedono tariffe fisse e abbordabili per i residenti, e questi accordi sono stati rinnovati più volte da diversi ministri e governi. Le regole comunitarie e italiane consentono l’implementazione di tariffe speciali per garantire la “continuità territoriale” con le isole. Quindi, la realtà è ben diversa da ciò che il Ministro sembrava sostenere.
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Ciò che desta preoccupazione in questa situazione è la tendenza del Ministro Urso a fare dichiarazioni infondate per fare la voce grossa, magari trovare il plauso di qualche inesperto voglioso risposte facili. Ma non funziona così, l’argomento è spinoso, da trattare con le pinze, Urso continua a utilizzare l’accetta, il rischio (come già successo nei mesi passati) di fare un disastro è alto.
Inoltre, la risposta del Ministro alle critiche è stata problematica. Invece di affrontare le preoccupazioni sollevate in modo costruttivo, ha risposto con insulti ai giornalisti, suggerendo che fossero privilegiati. Ci mancava che gli desse dei servi della lobby delle compagnie aeree, già che c’era.