Il discorso di Papa Francesco ai giovani cattolici riuniti a San Pietroburgo sembra più un’ode all’inganno che un’istanza di verità. L’elogio sproporzionato alla “grande cultura” russa e il ringraziamento per il loro “modo di essere russi” sono nient’altro che una sgradevole forma di evasione dalla realtà.
L’enfasi posta sulla “grande Russia dei santi, dei governanti, la grande Russia di Pietro I, Caterina II” sembra un tentativo di ripulire l’immagine del paese a spese delle verità scomode. Sì, la Russia ha avuto momenti culturali notevoli, ma ignorare l’espansione territoriale brutale e le politiche imperialistiche è come lodare un ladro per il suo stile mentre saccheggia una casa.
Ma la parte più insopportabile del discorso è il ringraziamento per il loro “modo di essere russi”. Davvero? Un ringraziamento per cosa? Per l’annessione illegale della Crimea? Per l’aggressione in Ucraina che ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione e sofferenza? Queste parole sembrano un endorsement travestito delle azioni russe, come se il Papa stesse dicendo: “Bravi ragazzi, continuate così”.
La mancanza di una condanna esplicita delle azioni russe e il suo atteggiamento “super partes” sono un pugno nello stomaco per l’Ucraina, una nazione che sta lottando eroicamente contro un aggressore che gode dell’ambiguità internazionale. Il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ha giustamente espresso delusione e dolore, ma sembra che il Papa non sia interessato a mostrare vera empatia verso coloro che soffrono.
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In un momento in cui il mondo ha bisogno di coraggio e leadership morale, il Papa sembra disposto a sacrificare questi principi per mantenere aperture di dialogo con un aggressore. Ma quanto lontano si può spingere la diplomazia senza diventare complici delle atrocità commesse?
È difficile non vedere il discorso del Papa come un’illusione, una retorica insincera che serve a nascondere la mancanza di azione con parole ampollose. Mentre il Papa parla di “illuminazione” e “cultura”, la realtà è che la Russia sta diffondendo oscurità e distruzione. Le parole del Papa non solo mancano di solidarietà verso le vittime, ma sembrano anche incanalare una luce ingannevole sulla situazione, alimentando le ambizioni di un aggressore senza scrupoli.