La vera meraviglia è tutta questa meraviglia. Tutto questo clamore. Insomma: se mandiamo a governare la Destra-Destra, che cosa ci aspettiamo che faccia? Esattamente quello che sta facendo. Loro sono cosi, è la loro natura. “Il governo Meloni ha scambiato il randello per una bacchetta magica”, scrive oggi Mattia Feltri sull’Huffpost, ammettendo di non credere che l’imbarazzante norma a contrasto dei rave party sia stata scritta dal governo con lo scopo di applicarla estensivamente a ogni forma di dissenso, ma “credo – osserva – sia stata scritta con la migliore buona fede – da sempre madre delle peggiori nefandezze – e semplicemente perché questa è la natura dei partiti di cui il governo è costituito, persuasi che il paese sia stato fin qui nelle mani di un manipolo di fighetti dediti ad assecondare la criminalità, il disordine e il vizio in devozione a ideologie elaborate in salotti fuori dal mondo e innaffiate di Dom Pérignon”.
E dunque tocca a loro, finalmente incaricati dalla storia, rimettere a posto con la pratica il caos prodotto dalla teoria, e la pratica è prendere i problemi per la collottola e lanciarli fuori dalla finestra. “Non sono sfiorati dal dubbio – prosegue ancora Feltri – che per esempio la questione dell’ergastolo (ostativo e no, dovremmo ricordarlo più spesso) non riguarda semplicemente mille e ottocento persone rinchiuse con pochissime o senza speranze di libertà, ma stabilisce quale paese vogliamo essere, se un paese che non vive la giustizia come una vendetta o una rivincita sul criminale, ma come un paese che alla criminalità non si arrende, e punta a sottrarle e a recuperare a sé chi ha sbagliato. Così come insegna la Costituzione, forse la più bella del mondo, di certo la meno applicata”.
E dunque all’esordio il Consiglio dei ministri sceglie di affidare al decreto, ovvero a un provvedimento pensato per affrontare le urgenze, una legge da pazzoidi per contenere i rave party con pene fin qui riservate a chi rapina a mano armata o occulta cadaveri. Sicché l’urgenza non erano certo i rave party, ma era di dare un segnale, come ha detto Giorgia Meloni, e cioè l’urgenza di far vedere che chi rompe le palle d’ora in poi sarà preso per la collottola e scaraventato giù dalla finestra.
Così ora – dicono fonti di governo – la norma sarà risistemata quando a breve toccherà al Parlamento riconvertirla in legge ordinaria, siccome le rassicurazioni offerte al Corriere della Sera dal ministro Matteo Piantedosi (“trovo offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti”) sono desolanti.