«È un attacco che rivela una mentalità totalitaria. Noi non prendiamo ordini da nessuno. L’Italia è un Paese libero, democratico e collabora con la Ue per fare fronte comune anche sui problemi energetici». Così il ministro Cingolani in un’intervista al «Corriere della Sera», rispedendo al mittente le minacce di Mosca al nostro Paese. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, prevede che «gli italiani dovranno soffrire». Cingolani, dal canto suo, ha voluto tranquillizzare tutti: «Loro stanno dando grande sofferenza ai cittadini russi, mentre noi non daremo grande sofferenza ai nostri. In pochi mesi, con una operazione ampia di differenziazione delle sorgenti, abbiamo dimezzato la dipendenza dal gas russo. E grazie al nostro programma la dimezzeremo ulteriormente».
Parlando delle misure assunte dal governo Draghi, il ministro ha detto: «Il nostro piano non è draconiano e non impone sacrifici onerosi, perché abbiamo lavorato bene ed è forse questo ad aver creato qualche nervosismo. Gli italiani sono un popolo molto forte e hanno capito l’importanza della sfida aperta da una guerra scellerata. Nessuno pensi che l’Italia non sia in grado di accettare minimi sacrifici per una giusta causa». A proposito di eventuali razionamenti, Cingolani ha asserito: «Da tempo il Nord Stream va a singhiozzo, causando per noi una piccola riduzione di flussi, intorno ai 10, forse 15 milioni di metri cubi al giorno su un flusso totale che va da 150 a 170 milioni di metri cubi al giorno. In caso di catastrofe si potrà pensare di abbassare la temperatura dei termosifoni di due gradi e accorciare i riscaldamenti di un mese, invece di due settimane. Per ora abbiamo tenuto fuori dai sacrifici la parte industriale, ma se dovesse servire coinvolgeremo le aziende».
L’Italia riuscirà a intestarsi la battaglia del tetto al prezzo del gas russo? «È la scelta che può cambiare il panorama energetico e dall’Europa arrivano segnali positivi. Per noi è molto importante che la Commissione Ue abbia recepito la necessità di un price cap, assieme alla proposta che facemmo a ottobre di disaccoppiare il costo delle energie rinnovabili dal termoelettrico», ha spiegato poi Cingolani. Nella stessa intervista il ministro ha chiarito quando saremo indipendenti dal gas russo: «Alla fine del 2024. Grazie a Eni per la differenziazione e a Snam per gli stoccaggi ci siamo procurati circa 25 miliardi di metri cubi di gas, con una rampa di crescita che vedrà all’inizio 12 miliardi di metri cubi fluire nei gasdotti e poi altri 13 miliardi che sono di gas liquido Gnl. Di questi, una parte sarà trasformata mandando al 100% dell’operatività i nostri rigassificatori e gli altri 10 miliardi saranno trasformati dai due rigassificatori galleggianti. Piombino sarà pronto all’inizio del 2023 e Ravenna all’inizio del 2024».