«All’Italia non serve una politica degli annunci, una politica della propaganda continua, una politica che è eterna guerra civile. All’Italia serve un politica realista, competente, coraggiosa: per questo, di fronte al nulla dilagante, ho deciso con convinzione di aderire ad Azione e aiutare Carlo Calenda a costruire un polo liberale che non si limiti a denunciare i problemi, ma sia anche capace di indicare soluzioni ragionevoli. Saranno al mio, al nostro fianco il senatore Andrea Cangini, amministratori locali, liste civiche e tanti italiani non di sinistra che sono rimasti inorriditi dal comportamento di questo centrodestra che ha portato alle dimissioni di Mario Draghi. Gente seria. Gente con dei principi, con dei valori e con la voglia di mettersi in gioco per l’Italia”. Con queste parole del leader della Buona Destra Filippo Rossi annuncia la sua adesione ad Azione.
«Questa decisione ovviamente non frena e non limita l’azione politica della Buona Destra che continua adì esistere come partito, non si scioglie affatto. Noi continueremo a portare avanti la nostra battaglia per la costruzione di una destra liberale», ha voluto precisare poi il leader della Buona Destra. E ancora: «La mia scelta è dovuta all’eccezionalità del momento, come sempre, e dico da anni il dovere dell’uomo e della Buona Destra è contrastare la crescita e la vittoria di una certa destra sovranista, populista ed estremista», ha sottolineato Rossi.
«All’Italia serve una politica realista, competente, coraggiosa: per questo, preso atto della demagogia dilagante, ho deciso di aderire ad Azione e aiutare Carlo Calenda a costruire un polo liberale che non si limiti a denunciare i problemi, ma sia anche capace di indicare soluzioni ragionevoli. Saranno al mio, al nostro fianco Filippo Rossi della Buona Destra, amministratori locali e liste civiche. Gente seria. Gente con dei principi, con dei valori e con la voglia di mettersi in gioco per l’Italia», ha dichiarato il senatore Andrea Cangini, uscito da Forza Italia dopo aver votato la fiducia al premier Mario Draghi lo scorso mercoledì.