Andrea Cangini, da ieri ex senatore di Forza Italia, dimessosi in polemica con la scelta scellerata del partito di Berlusconi di strappare con Draghi sposando il più becero e irresponsabile populismo, oggi su Il Foglio parla della necessità di una destra diversa da quella attuale; in sintesi evidenzia il bisogno di una buona destra liberale, libertaria, conservatrice e realista.
L’attuale alleanza di centrodestra, sottolinea Cangini, al contrario è irresponsabile e demagogica, ostaggio del populismo salvinista , e priva di visione politica e di cultura istituzionale. Insomma, una destra quella di oggi da cui stare lontano anni luce. L’ex senatore ci ha provato fino all’ultimo a convincere Forza Italia a votare la fiducia al Governo Draghi, la cui nascita peraltro – anche a sentire Berlusconi – è stato motivo di vanto per gli azzurri, oltre che per il paese intero. Tuttavia, invano. Il partito azzurro ha ingranato la retromarcia e si è appiattito sulle posizioni irresponsabili di Salvini perdendo peraltro oltre a Cangini, anche Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna.
Nel delirio di onnipotenza che ormai lo ha colpito, l’anziano di Arcore ritiene che invece tutto vada bene e che la sua discesa in campo possa salvare l’anima liberale del paese. Auguri! Siamo alla negazione della realtà, a una post-verità che dovrebbe imbarazzare Berlusconi e che invece lo rafforza nella sua deriva filo-leghista.
E infatti Cangini parla di “approdo salviniano, cui Forza Italia è pervenuta”, sottolineando che quella roba là non è la destra che ha in mente, né tantomeno, “quel centro inteso come luogo di equilibrio e mediazione politica di cui pure ci sarebbe bisogno”. Insomma, ormai Forza Italia non è più nulla se non il “Dudù di Salvini” come ha dichiarato recentemente Filippo Rossi.
L’analisi di Cangini è tanto spietata quanto veritiera soprattutto allorchè identifica questo centrodestra come l’opposto della politica, intrisa colpevolmente di populismo demagogico che è l’antitesi di quel sano realismo e pragmatismo che sono valori di destra. Quel che è successo in questi giorni al Senato ne è, ahimè, la dimostrazione plastica.
Per meri interessi di bottega, hanno colto la palla al balzo tuffandosi nella follia di Conte e hanno fatto cadere il governo presieduto dall’uomo più autorevole d’Italia in spregio ai cittadini che ne pagheranno un prezzo altissimo. Scelta folle per l’ex senatore azzurro.
“Si sarebbe vinto anche tra sei mesi: non voler attendere la fine di una legislatura cruciale per il destino degli italiani – dice Cangini – significa mettere gli interessi personali e di bottega davanti all’interesse dell’Italia”. Un’Italia che grazie a Mario Draghi era tornata credibile agli occhi dei partner europei e degli alleati i atlantici. Il premier era il punto di riferimento europeo nella dura battaglia contro Putin, e costituiva garanzia di stabilità per i mercati finanziari, per la Bce e per gli investitori internazionali. Insomma era l’uomo giusto al momento giusto! Oggi invece, grazie a Salvini e Berlusconi, torna la solita Italietta, priva di ogni qualsivoglia credibilità e reputazione e destinata a franare sotto il peso di emergenze che non possono essere gestite da un ipotetico Governo Meloni.
Ha ragione Cangini! Questa destra è irresponsabile. Forse potrà vincere la competizione elettorale ma che di sicuro non sarà in grado di governare il paese, e finirà per aggravare le conseguenze di una popolazione in evidente difficoltà. Per questo occorre reagire con forza perché “Non mi interessa il potere quando è fine a se stesso e non mi interessa governare sulle macerie. Soprattutto se le macerie sono quelle del mio Paese e sono stato io a contribuire a crearle”.
La politica è una cosa seria e oggi più che mai è necessario ben governare e convincere, con serietà, responsabilità, coesione, competenza e cultura.
Perciò, oggi più che mai – secondo Cangini – è necessaria una buona destra, diversa da quella odierna a trazione sovran populista – che non ha nessuna di queste qualità – e occorre andare a cercare quelle persone che hanno voglia di mettersi in gioco con la loro competenza e voglia di mettersi in gioco.
Insomma, quello che ha in mente Cangini è proprio quello che stiamo cercando da tre anni di costruire con serietà, impegno e umiltà per ridare a questo paese la destra che si merita. Una Buona Destra, moderna, europeista, autenticamente liberale e responsabile che risponde perfettamente al quadro tratteggiato dall’ex senatore azzurro.
E’ arrivato il momento e “Il tempo finirà per farci ritrovare” sullo stesso percorso.