“La vincitrice unica delle elezioni è Giorgia Meloni e come nuovo segretario al posto della Lega vedrei Luca Zaia”.
Due giorni dopo aver scoperchiato il vaso di Pandora del Carroccio parlando apertamente di un nuovo segretario, Roberto Maroni torna a bomba sulla situazione della Lega, riprendendo su Il Foglio il ragionamento di Vittorio Posiglioni. E stavolta fa nomi e cognomi.
“Meloni nella terra di Zaia e Fedriga è arrivata al 26% – continua, riprendendo Postiglioni -. Matteo Salvini ha portato la Lega al 34% alle europee del 2019. Ma la Lega sta perdendo sia i lottatori sia i governisti. I presidenti di regione nordisti, che erano legati a Mario Draghi, chiedono l’autonomia. Quella che la Lega vive dopo il voto. Sullo sfondo il voto che verrà, dove la Lega si tiene stretto Fontana, mentre i nuovi rapporti di forza spingono la Moratti. Nella regione che guida l’economia italiana, come ha scritto Luciano Fontana. La stessa autonomia, mantra e traguardo della storia recente, si è presa un turno di riposo. Poi c’è Milano. Uno dei pochi luoghi d’Italia dove il Pd ha battuto Fratelli d’Italia”.
Milano ha scelto i dem. “Il tema è: come conciliare le richieste delle imprese del nord e l’ansia di protezione di una fetta delle imprese del sud – riflette Maroni -. Sarà particolarmente difficile. Tenere assieme Milano che ha scelto il Partito democratico e Scampia, che ha dato il 64 per cento al Movimento 5 stelle, non potrà che essere uno dei rompicapi del prossimo governo. In sintesi: liberare e sospingere le energie del nord senza perdersi lo sviluppo possibile del sud. Chiusa l’analisi del voto, ci vorranno le risorse europee del Pnrr. Ma anche una ventata di idee e di innovazione per ricucire l’Italia”.
Nonostante tutti i quotidiani parlino di debacle della Lega, “il consiglio federale convocato da Salvini non fatto alcun cenno al congresso federale, anche se la segreteria di Salvini scade proprio nel 2022 – attacca Maroni -. Detto questo, i nostri politici sembrano fregarsene di ciò che è successo. Basta leggere le dichiarazioni di Tajani al Sole 24 Ore su quanti ministeri spetterebbero a Forza Italia: ‘A Forza Italia tre ministeri? Io spero anche quattro’. Naturalmente uno spetterebbe a lui. Si dirà. Ma di fronte a queste difficoltà mostrate dai due alleati di Meloni, Forza Italia e Lega, come se ne può uscire? Cosa si può fare? Che progetto potrebbe avere un nuovo segretario della Lega?”.
“Io un’idea ce l’ho: far nascere una federazione tra Forza Italia e la Lega – propone in conclusione –. Mi sembra una cosa buona e giusta, visti i tempi che corrono nella politica di oggi. E nella sua piuttosto modesta (e uso un eufemismo) classe politica. Come andrà a finire? Per saperlo, stay tuned”.