Le elezioni europee per Azione e Stati Uniti d’Europa sono state un fallimento. Un risultato così negativo dimostra chiaramente che non si può continuare su questa strada. La frammentazione dei liberali favorisce sia la sinistra radicale che la destra radicale.
Renzi e Calenda, pur avendo una significativa esperienza politica, hanno commesso errori, specialmente nel non chiarire la posizione di Azione e Stati Uniti d’Europa. Non si può essere di destra o di sinistra a seconda dell’umore del giorno: un giorno non si può dichiarare di stare con Fratoianni e Schlein e il giorno dopo con Meloni. Dichiarazioni contrastanti confondono gli elettori e polarizzano il dibattito elettorale, causando disaffezione verso la politica e un’alta astensione alle urne.
Se un partito politico non riesce a far comprendere chiaramente la propria posizione agli elettori, non ci si deve sorprendere dei pessimi risultati elettorali, come accaduto ad Azione e Italia Viva alle recenti elezioni europee. È una cosa avere convergenze su specifiche proposte di legge, un’altra è far parte di uno schieramento politico. Non si può essere un giorno di destra e un giorno di sinistra.
Il partito di destra liberale che molti elettori di destra moderata sognano deve avere una posizione chiara a destra, distinta da Meloni, Salvini e Tajani, e allo stesso tempo non può allearsi con Fratojanni, Schlein e Bonelli. Altrimenti, non si forma un partito, ma un collage destinato a esplodere, come avvenne con l’Unione di Prodi e il Popolo della Libertà di Berlusconi. I collage delle coalizioni servono solo a vincere le elezioni, ma non riescono mai a governare e prendere decisioni, come già visto in passato.
Il nuovo partito di destra liberale italiano deve basarsi su principi liberali e allo stesso tempo prendere come riferimento la Costituzione Italiana e i suoi principi fondamentali. Senza questo riferimento, un partito muore prima di nascere.
Sbagliando si impara, e credo che dagli errori si possa trarre molto insegnamento, soprattutto dal fallimento dei liberali alle recenti elezioni europee. All’interno di Azione erano candidati giovani di NOS. Alessandro Tommasi, uno dei membri di NOS, non è stato eletto alle elezioni europee, ma ha ottenuto un buon numero di voti. Penso che il programma elettorale di NOS sia un’ottima base per far nascere un nuovo partito di destra liberale, distinto dal Terzo Polo di Renzi e Calenda.
NOS è stato uno dei pochi gruppi a fare proposte sensate durante la campagna elettorale per le elezioni europee, come l’abolizione dei tirocini extracurricolari, la modifica del congedo di paternità, come rendere l’Italia attraente per i talenti professionali e universitari, come riformare l’immigrazione in modo non populistico e allarmistico e come organizzare una difesa comune europea. Un programma elettorale così non si trova in Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, e nemmeno nel Partito Democratico.
NOS può essere una delle prime pietre per la nascita del nuovo partito di destra liberale. Sono sicuro che, col tempo, riuscirà a occupare buona parte dello spazio elettorale a destra, attualmente dominato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. NOS ha avuto il coraggio di presentare proposte senza attaccare gli avversari, cosa che invece hanno fatto il Partito Democratico e Fratelli d’Italia durante l’intera campagna elettorale.
Il nuovo partito di destra liberale che nascerà dovrà impegnarsi a dare speranza agli italiani, soprattutto a tutte quelle persone in difficoltà che, per dispetto e mancanza di alternative, votano per le destre radicali e xenofobe. Non intendo dire che lo Stato debba soddisfare le richieste di tutti, perché sarebbe demagogia inutile, ma dare una speranza a chi è in difficoltà, dimostrando che ricominciare è sempre possibile. Con ottime proposte, il nuovo partito di destra liberale può riuscirci. Partiamo dalle proposte di NOS e, passo dopo passo, arriveremo alla nascita di un buon partito di destra moderata. La speranza è un valore importante e fondante della “Buona Destra” e del nuovo partito di destra liberale che nascerà, e non è affatto un valore esclusivo della sinistra.