Preghiere e pensieri “indistintamente” per gli aggrediti e gli aggressori, “perché le vittime sono vittime”. Le chiede l’esponente di Fratelli d’Italia Elisabetta Gardini intervistata questa mattina da SkyTg24.
Peccato, però, che la Gardini dimentichi (volutamente?) nella sua buonista ed equidistante filippica di chiarire che nella guerra scatenata da Putin in Ucraina le “vittime” siano i civili, uomini, anziani, donne e bambini massacrati dalla furia dell’esercito russo inviato dal Cremlino.
“Confido molto nell’incontro con Kristalina Georgieva, spero che porti un po’ della sua cultura della ricostruzione e della pace nella testa di Zelensky che mi sembra in questo momento sovreccitato dal pensiero delle armi – afferma l’esponente di Fratelli d’Italia -, e che continua a dire che è sempre più lontano, sempre più difficile e sempre più irraggiungibile un tavolo per una tregua e una trattativa”.
Insomma, la Gardini sostiene che il presidente ucraino Zelensky sia “sovraeccitato”, alla stregua di un bambino capriccioso, e che frigni per farsi dare le armi, creando, sempre secondo l’esponente di FDI, difficoltà ad un negoziato che dovrebbe condurre al cessate il fuoco. Peccato, e qui sta tutta l’ipocrisia delle dichiarazioni della sorella d’Italia Gardini, che non le venga in mente di citare minimamente il fatto che la Russia, cioè l’invasore, per cessare il fuoco e smettere di martirizzare la popolazione civile ucraina con bombe e barbarie inaudita, abbia chiesto la resa incondizionata di Zelensky e dei suoi. Abbia chiesto di deportare in Russia, cosa che peraltro sta già facendo, la popolazione civile ucraina, almeno quella che sopravvive all’Armata Rossa, annettendo alla Federazione Russa parte del territorio ucraino.
È sempre la stessa storia, sempre la stessa solfa, lo stesso modo di fare di FDI: “sono pro vax ma anche no”, “sostengo gli ucraini ma anche no”, “sono contro Putin ma anche no”. Un cerchiobottismo militante espresso da gente come la Gardini, che dà del “sovraeccitato” al presidente di un paese invaso e martoriato che chiede aiuto all’Occidente per combattere l’autarchia russa. Come se fosse responsabilità di Zelensky se cadono le bombe, se donne e bambini vengono violentati, se ci sono migliaia di morti e un paese raso al suolo. Come se fosse colpa sua se lo zar de Cremlino ha invaso l’Ucraina per annetterla.
Giorgia Meloni, presidente di un partito che correttamente in Parlamento ha votato sì all’invio di armi italiane in Ucraina a sostegno di un popolo aggredito che dobbiamo aiutare a difendersi, lo sa che Elisabetta Gardini, esponente di quello stesso partito, del suo stesso partito, va in tv ad accusare il presidente di un paese democratico attaccato e aggredito dagli invasori russi, che stanno compiendo un genocidio ai danni di civili inermi, di essere “sovraeccitato” perché chiede aiuto all’Occidente per resistere e salvare la sua gente? Se non lo sa è grave. Ma se lo sa e tace senza condannare tali inaccettabili affermazioni è peggio.