L’Ucraina non può vincere questa guerra. Non vincerà questa guerra. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli e lo sdegno nei confronti di chi invade un altro paese non cambiano il fatto che l’Ucraina non abbia la forza per poter resistere all’assalto di una potenza tanto militarmente superiore quale la Russia.
L’Ucraina non può vincere senza la discesa in campo delle potenze occidentali. Ma ciò significherebbe la guerra, una terza guerra mondiale, una guerra nucleare. E se ciò dovesse accadere, non avrà più importanza chi aveva ragione, non conteranno più gli ideali, le ragion di stato, l’eroismo della lotta contro l’oppressore. Intere città saranno distrutte, milioni saranno le vittime. Il tributo umano sarà talmente alto da annientare qualunque ragione.
Per quanto privi di senno, i capi di stato non si spingeranno fino a questo punto. Non sarebbe conveniente per nessuno e in fondo tutti lo sanno. Ma non possono neanche perdere la faccia al cospetto della Russia, mostrare al mondo che non siamo noi ad essere i più forti. Così si sta scegliendo la terza opzione: “aiutare” l’Ucraina a resistere e nel frattempo logorare Putin colpendone l’economia, la finanza, le banche.
Ma Putin non cederà. Non subito almeno. Il popolo russo patirà la fame, ma i potenti non ne saranno toccati. Non così profondamente. L’opinione pubblica si schiererà contro il governo, ma i governi faranno ciò che hanno sempre hanno fatto davanti al malcontento e alle sofferenze del popolo. Lo ignoreranno. Il malumore si diffonderà nell’esercito. Ma questa strategia impiegherà tempo per dare i suoi frutti.
Nel frattempo noi continueremo ad inviare armi al popolo ucraino. Per ora donne, uomini, ragazzi, bambini raccolgono bottiglie di vetro per costruire bombe incendiarie, Kiev è una trincea a cielo aperto e in occidente i giornali esaltano il loro eroismo. Sono loro l’ultima difesa. Resisteranno e combatteranno, migliaia saranno le vittime.
Alla fine dopo questa logorante guerriglia, entrambe le parti saranno più disposte a trovare un accordo. E qualcuno forse esulterà, perché Putin è stato fermato, ma per fermare un male noi nel frattempo avremmo contribuito a creare un male anche peggiore. Perché non importa quante saranno le vittime, non importa la devastazione e la carneficina che provoca la guerra, l’Occidente non poteva perdere la faccia.