Nel caos politico che pervade l’Italia di oggi, c’è un personaggio che sta dimostrando un’inaudita mancanza di coerenza ideologica e un pericoloso accondiscendere al sovranismo: Antonio Tajani. Nel suo ruolo di nuovo leader di Forza Italia, Tajani aveva la possibilità di rappresentare una destra moderata, europeista e responsabile. Invece, ha scelto di seguire la linea sovranista antieuropea di Giorgia Meloni, tradendo i valori fondanti della destra liberale.
Il suo recente comportamento nella questione del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) ne è un esempio lampante.
In un momento in cui il governo Meloni è distratto da inchieste e problemi giudiziari, Tajani ha deciso di aderire alla posizione della Lega, rappresentata da Matteo Salvini, che si oppone all’adozione del MES, un meccanismo cruciale per la stabilità dell’Eurozona.
La posizione di Tajani rappresenta un tradimento dell’essenza stessa della destra moderata ed europeista. Un leader responsabile avrebbe dovuto riconoscere l’importanza del MES per l’economia italiana e la sua integrazione nell’Unione Europea. Invece, Tajani ha preferito seguire il coro sovranista, mettendo in pericolo la stabilità economica dell’Italia e il suo rapporto con l’Europa.
La destra moderata ha un ruolo fondamentale da svolgere nel panorama politico italiano. Essa dovrebbe rappresentare una forza di equilibrio, un’alternativa sia alla sinistra che alla destra estrema. Ma con leader come Tajani, che si sottomettono allo strapotere della destra sovranista, questa prospettiva sembra sempre più lontana.
Se Tajani vuole davvero rappresentare la destra moderata, deve dimostrare una fermezza ideologica e un impegno verso l’Europa. Deve smettere di fare il cavalier servente del sovranismo e iniziare a sostenere le politiche e le decisioni che rafforzano l’Italia e la sua posizione nell’UE. La destra moderata ed europeista merita un leader che la rappresenti con autenticità e coerenza. Purtroppo, Tajani non sembra essere quel leader.