Cerca di giocare d’anticipo Matteo Salvini, di bruciare sul tempo tutti, Giorgia Meloni compresa. Un modo per guadagnare facilmente visibilità. È una vera e propria strategia sottile quella del leader del Carroccio. Per comprenderla appieno basterebbe soltanto citare l’intervento del ministro delle Infrastrutture sul reddito di cittadinanza.
È risaputo che sia il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che la Lega siano da sempre contrari al sussidio fortemente voluto e difeso dal M5s. Ambedue sarebbero addirittura intenzionati a cancellarlo. Salvini, che continua ad usare i suoi canali social come corsia preferenziale per guadagnare consensi, ha annunciato che per lui il reddito di cittadinanza va sospeso per almeno sei mesi (ma solo «per chi può lavorare») per ricavare quel miliardo di euro che serve a finanziare quota 102. Parole che hanno preso in contropiede la premier, che non aveva mai discusso in questi termini la spinosa questione. Risultato? Beh, non soltanto Salvini in quest’occasione ha dimostrato di essere il leader del centrodestra più duro rispetto al Rdc, ma in caso di cancellazione, il vicepremier potrà vantarsi del risultato raggiunto, avendo messo il piede per primo nel dibattito. Insomma, l’avrete capito: il Salvini del Conte I, più battagliero, impulsivo, che preferiva prendere di petto le cose, senza badare troppo alle conseguenze, ha lasciato il posto ad un politico “più riflessivo”. Strano a dirsi, ma è così. Questa strategia, infatti, è senza dubbio più incisiva dell’altra, ma ha anche un altro duplice vantaggio: è meno insidiosa per chi ha la responsabilità di guidare l’esecutivo e al contempo mette sotto i riflettori chi se ne serve.
Non è mica poca cosa per Salvini, consapevole di non aver brillato alle scorse elezioni politiche. Da qui il forte desiderio di riscatto che potrebbe rivelarsi fatale per Meloni, che finora è stata più volte spiazzata dalle uscite del segretario del Carroccio. La buona sorte per ora sorride al leghista che in pochi giorni si è ritrovato dinnanzi «tutte le carte del mazzo care alla Lega: il reddito di cittadinanza, appunto, ma anche le pensioni, i decreti sicurezza, il tetto al contante, lo stop alle mascherine in ospedale, la pace fiscale, la linea dura contro gli sbarchi e, notizia di ieri, contro i rave party», come osserva giustamente Cesare Zapperi su «Il Corriere della Sera». Tutti temi che rientrano a pieno titolo nel programma del centrodestra e che Salvini sta “cavalcando” a modo suo, rubando la scena ai suoi stessi alleati.