Dare del “Somaro no vax” a qualcuno non è da considerarsi un’offesa, specie se l’espressione è rivolta a chi diffonde palesi informazioni antiscientifiche mirate a confondere l’opinione pubblica. Lo certifica il tribunale che ha archiviato una querela presentata contro il professor Roberto Burioni, celebre virologo del San Raffaele, nota star dei social e presenza costante in tv, da un utente della rete che metteva in discussione l’efficacia salvavita dei vaccini, invitando Burioni a un confronto pubblico con lui e affermando che “la scienza non è titolo ma conoscenza”.
Dopo aver vaticinato per tale utente che non sarebbe stato assunto “neanche per pulire i cessi”, Burioni, con la sua consueta capacità di ridicolizzare ogni presuntuosa pretesa di porsi al suo livello scientifico senza averne la minima competenza, definì lo “sfidante” come “un ignorante molto arrogante con connessione internet”, passando poi ad elencargli tutti gli step, gli esami e gli studi che egli avrebbe dovuto attraversare e superare prima di poter anche solo aspirare ad un confronto con lui senza voler fare la figura del “somaro arrogante e stupido”.
Apriti cielo. L’utente “esperto”, che gli studi li aveva completati evidentemente solo all’università della rete, ha querelato Il professor Burioni. Ma la Procura ha ritenuto che la replica del virologo (“uno di quei ripetenti che non afferrano bene i concetti”, “fallito anche comee pulitore di cessi”) non sia ingiuriosa. “La reazione del Burioni è senz’altro aspra e altezzosa: – si legge nel provvedimento della Procura – il medico ci tiene a far valere i propri titoli rispetto al querelante che, per sua stessa ammissione, non risulta avere acquisito specifiche competenze in ambito scientifico. Non sembra tuttavia eccedere i limiti di un legittimo diritto di critica nei confronti del querelante e della sua iniziativa”.