“Senza una destra liberale muore la democrazia”.
L’intervista dell’Huffington Post ad Anne Applebaum, giornalista e saggista statunitense naturalizzata polacca, già premio Pulitzer per “Gulag” e in questi giorni in libreria con “Il tramonto della democrazia”, è in realtà un vero e proprio inno alla Buona Destra.
Una benedizione, una investitura. Perché nelle parole della Applebaum c’è una corretta analisi della politica, dove i propagandisti dell’autoritarismo, che lei chiama “chierici”, hanno portato a una deriva estrema e populista. “Quello che è preoccupante è che molte persone di estrema destra e di estrema sinistra apertamente operino per attaccare i principi della democrazia stessa – afferma -: sia la libertà di espressione che la libertà di stampa, soprattutto l’indipendenza del sistema giudiziario. La cosa ancor più preoccupante è che sono lo stesso tipo di persone ovunque, anche in contesti differenti linguisticamente e culturalmente, che potremmo definire ‘nostalgici’, ‘arrabbiati’, e con l’idea sbagliata di ricreare una realtà immaginaria.
Il rischio è minare le fondamenta della democrazia. “Le persone iniziano a rappresentare se stesse come ‘reali’ in rapporto e in opposizione agli ‘altri’, con la convinzione che le prime abbiano più diritti dei secondi – riflette la giornalista -. Si diffonde la convinzione che le persone ‘reali’ possano infrangere le regole e le leggi in nome di un interesse superiore. Ebbene, quando hai questo cambiamento nella politica, quando cessi di occuparti delle politiche concrete, e la questione diventa in qualche modo più esistenziale, chi decide se una cosa, un tema, è vero o falso? Necessario o non necessario? Questo avviene quando la democrazia inizia a essere realmente in pericolo. Poi c’è la questione centrale del consenso: venti o trent’anni fa c’era un consenso generale sul corretto funzionamento del sistema liberale, una visione comune delle regole, della competizione. Si aveva una condivisione di fondo dei meccanismi di selezione della classe dirigente, di elezione dei politici, di gestione dei media. Quando questo consenso generale viene a perdersi, il tuo sistema politico ha un problema”.
Anche nell’analisi di Applebaum è evidente come non possa che essere la nostra Buona Destra l’ultimo bastione a difesa della democrazia contro l’autoritarismo. “C’è bisogno di una forte destra liberale, moderata. Una destra ‘centrale’ che rispetti la democrazia e le sue regole. Nei Paesi in cui questa destra ‘centrale’ scompare, come avvenne nella Germania prima dell’ascesa di Adolf Hitler, viene a crearsi un vuoto, uno spazio politico, che presto verrà occupato dalla destra radicale – conclude la giornalista premio Pulitzer -. Certamente si può considerare la cosa anche dal punto di vista opposto, da sinistra, ma l’esistenza di questa destra ‘centrale’ è realmente cruciale per essere sicuri che le persone si sentano a loro agio nella democrazia, che non la guardino con sospetto o con rabbia, creando un dibattito politico carico di rabbia”.