Il recente derby politico tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i due leader di spicco dell’estrema destra italiana, ci offre uno spaccato interessante della politica italiana contemporanea. Mentre Salvini sembra aver abbracciato la strategia di riportare in auge i suoi vecchi slogan e ruggire contro l’immigrazione, Meloni si trova a navigare in acque agitate senza una chiara visione o un racconto coerente.
Una delle principali sfide che Meloni deve affrontare è la sua subalternità nei confronti di Salvini. Sia sul tema dell’immigrazione che su altre questioni, sembra costretta a inseguire il suo alleato-rivale, piuttosto che delineare una propria agenda politica distintiva. Questa dinamica politica si traduce in una mancanza di coerenza nel suo discorso e nei suoi approcci politici.
Un esempio lampante di questa subalternità è stato il recente incontro di Meloni con Ursula von der Leyen a Lampedusa. Sebbene il gesto di solidarietà sia lodevole, il risultato pratico è stato quasi nullo. Meloni ha promesso solo un altro piano per l’immigrazione, cosa di cui si parla da anni. Invece di cercare di ottenere un impegno concreto e urgente per un vertice straordinario sull’immigrazione con i capi di Stato e di governo, e magari coinvolgendo anche i vertici dell’Unione Africana, Meloni sembra limitarsi a mosse tattiche per mostrare una presunta apertura all’Europa, senza una visione chiara di come affrontare la questione migratoria a lungo termine.
Leggi anche: Svelato l’arcano: l’eurocomplotto sull’immigrazione è un autocomplotto
Questo atteggiamento può essere un errore tattico da parte di Meloni. Se continua a mantenere una posizione poco ambiziosa nei confronti dell’Europa, rischia di rafforzare il punto di vista di Salvini e Le Pen, che accusano l’Unione Europea di debolezza nell’affrontare l’immigrazione. Inoltre, l’annuncio di nuovi campi di detenzione per migranti potrebbe avere conseguenze sociali significative in Italia, senza una chiara strategia per affrontare i problemi legati alla detenzione prolungata.
L’approccio di Meloni all’immigrazione sembra mancare di una visione d’insieme e di una strategia a lungo termine. In un momento in cui l’Europa sta affrontando sfide migratorie complesse, un approccio basato sulla retorica e sulla subalternità potrebbe non essere sufficiente per affrontare i problemi reali e per affrontare l’alleato Salvini. La sfida tra i due principali leader di destra in vista delle prossime elezioni europee vede al centro del dibattito l’immigrazione, vedremo chi dei due ne uscirà elettoralmente vincitore.