Sul «Corriere della Sera» l’intervista alla deputata Ksenia Thorstrom che ha firmato una petizione contro Putin: «Da dieci giorni discutiamo su Telegram sul da farsi. Dopo che sette colleghi sono stati accusati di screditare l’autorità con un altro documento contro l’invasione dell’Ucraina, abbiamo deciso di dare il nostro supporto. Stiamo cercando di raccogliere più firme possibile, l’adesione è alta». Un atto di coraggio in un Paese come la Russia. Nel testo della petizione fortemente voluta dalla deputata del distretto di Semyonovski di San Pietroburgo si legge: «Noi, deputati municipali russi, riteniamo che le azioni di Vladimir Putin siano dannose per il futuro della Russia e dei suoi cittadini. Chiediamo le dimissioni di Vladimir Putin dalla carica di Presidente».
«In questo mutismo generale, dove i nostri parlamentari non alzano la testa, siamo noi a dover fare qualcosa. Noi, piccoli pesci del mare che abbiamo poca forza politica, che gestiamo solo le questioni quotidiane delle nostre municipalità, ma rischiamo come tutti gli altri di finire dentro», ha detto al telefono Ksenia Thorstrom, promulgatrice della petizione. «Abbiamo cercato di scrivere un testo che mettesse d’accordo non solo le anime liberali e democratiche di questo Paese, ma anche i sostenitori di Putin delusi. Ce ne sono», ha spiegato la Thorstrom, che ha poi aggiunto: «Ai putiniani piacciono gli uomini forti, quelli che vincono. La controffensiva di Zelensky degli ultimi tempi sta rendendo sempre più debole l’immagine del capo. E poi tutti hanno visto che alla fine non ha preso Kiev come prometteva. Putin era rispettato perché sembrava un duro, vedere le sue fragilità non piace ad alcuni dei suoi e questo può diventare un motivo per voltargli le spalle».
Parlando del consenso di cui gode lo zar la deputata che ora si trova in Finlandia ha detto: «Metà della popolazione vive una realtà parallela. Queste persone affidano le loro teste alla televisione, non leggono niente e non cercano informazioni indipendenti. Credono sul serio che la Russia sia minacciata dagli occidentali e che l’Ucraina sia piena di nazisti, proprio come racconta la tv. Tra loro c’è mia madre. L’altra metà, invece, è contro Putin ma ha paura di opporsi e di fare una brutta fine, per questo ci stiamo muovendo». Per la pubblicazione del documento ha detto infine di aver ricevuto tanti grazie: «Molti si sono commossi, questa petizione è uno dei primi e unici segni di speranza. Il parlamento non rappresenta nessuno di noi».