Un incontro di impegno politico per le “dieci rivoluzioni” di Palermo, quelle tracciate dal candidato sindaco Roberto Lagalla insieme alla prima formazione politica che ne ha sostenuto la candidatura: Buona Destra.
Una riunione ampia, con candidati, militanti e simpatizzanti, che rappresenta un momento di crescita per un futuro migliore e preferibile per Palermo.
I candidati di Buona Destra nella lista che sostiene Lagalla a sindaco sono due giovani che già dimostrano grandi capacità nel porsi a servizio dei cittadini: Claudia Vitello ed Emanuele Incarbone. Lei è talentuosa economista, professionista conosciuta anche nei centri vicini alla città, come Misilmeri e Bagheria. Lui è studente in Giurisprudenza particolarmente impegnato in politica. Già eletto al Consiglio di Facoltà, ha raccolto un grande consenso nell’elettorato universitario.
Ambedue dimostrano avere grandi capacità propositive e di comunicazione. Lagalla li conosce così meglio e da vicino, dalle loro parole, dal loro impegno. Li definisce “high tech” lei, e “high touch” lui. Ed in effetti è così. Claudia rappresenta l’anima professionale e del mondo del lavoro, la crescita economica, l’innovazione, le proposte tecniche e politiche per rilanciare una città che ha bisogno di un grande cambiamento.
Emanuele ha il talento del grande oratore: tocca nel cuore, quando si pone con impegno così limpido e convincente al servizio della comunità. A soli ventitré anni dimostra di essere un grande comunicatore. Le sue tre parole-chiave per fare politica sono presenza, costanza, e ascolto. Ma pone soprattutto l’accento sull’ascolto quale compito di chi si impegna in politica: la capacità di raccogliere le istanze che sono presenti anche se non sostanziate in forma politica e tanto meno nei sondaggi politici.
È compito del rappresentante nelle istituzioni – sostiene con carisma Emanuele Incarbone – ascoltare prima ancora di trasformare in proposte concrete. Soprattutto quando si tratta, come nelle difficoltà quotidiane dei quartieri popolari oppure nei problemi dei giovani costretti ad emigrare, di istanze troppo spesso trascurate e comunque non risolte dalla politica cittadina, soprattutto negli ultimi anni.
Claudia Vitello presenta alcune delle proposte di Buona Destra per Palermo. “Il futuro di Palermo richiede innovazione ed interconnessione – dice – e una città metropolitana innovativa promuove sinergie tra le aziende e la ricerca. Il sistema universitario e della ricerca può efficacemente assolvere a questo ruolo, mettendo a sistema dipartimenti, laboratori, biblioteche per coinvolgere didattica, ricerca e formazione nella costruzione di Palermo innovativa.”
“Alcuni luoghi privilegiati per sviluppare proficue relazioni tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale attraverso start up innovative e centri di alta formazione potrebbero essere l’area dei Cantieri Culturali alla Zisa per quanto riguarda le attività creative, artigianali e terziarie; l’ambito Sampolo- ortofrutticolo-Fiera-Caserma Cascino per il polo congressuale; il Parco della Favorita,e il distretto culturale della Kalsa per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali”.
“Una città metropolitana interconnessa – continua Claudia Vitello – ha i seguenti punti chiave: le infrastrutture verdi e blu (parchi territoriali, parchi urbani, corridoi ecologici, agricoltura urbana,orti urbani, mare, fiumi, torrenti); la rete della mobilità, soprattutto quella relativa al trasporto pubblico locale sostenibile e intelligente, integrando realmente metropolitana, tram e autobus”.
Roberto Lagalla, già Rettore dell’Università di Palermo e recentemente dimessosi dalla carica di assessore regionale per impegnarsi a tempo pieno quale sindaco di Palermo, ha presentato la visione d’insieme per il futuro della città. Un impegno connotato dal rinnovamento. “Palermo ha avuto solo due sindaci negli ultimi quarant’anni – ha detto. Ribadisce dunque che, pur dando atto a Leoluca Orlando di avere iniziato una sorta di rivoluzione culturale che ha cambiato la percezione della città nel mondo, non è riuscito ha trasformare ciò che è semplice percezione di una città normale, in una città normale effettiva.
Ed è qui la strada proposta: le rivoluzioni di Palermo per arrivare quantomeno alla normalità di servizi urbani che funzionano. Effettivamente e non solo in teoria.