Un Paese che vuole dirsi moderno e all’avanguardia, che vuole sopravvivere alle crisi economiche e sociali, non può fare a meno di investire nella ricerca. La pandemia e la guerra ce lo hanno insegnato e ce lo stanno insegnando: la globalizzazione se governata è utile, ma la possibilità di non essere dipendenti da altre nazioni, di fare ricerca in loco per garantirsi uno sviluppo in casa proprio è essenziale per diventare un Paese avanzato, indipendente, libero.
Lo ha ricordato anche il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi al Galileo Festival di Padova: senza i vaccini, frutto di sperimentazione e investimenti trentennali nella ricerca, non saremmo mai usciti dall’uragano covid. L’Italia però in questo è indietro anni luce, eppure proprio ora che il Paese vive uno dei momenti più difficili della sua storia è arrivata l’ora di scegliere di investire nella ricerca per trarne giovamento sia in campo energetico che scientifico. Perché è da qui che passa la sopravvivenza dell’Italia in un futuro irto di ostacoli.