Quello vissuto dai Paesi europei con Putin è un tipico caso di dissonanza cognitiva.
Per anni abbiamo stravolto quel pensiero che è alla base del nostro vivere comune, mettendo in atto comportamenti che andavano dal servile all’interessato pur di ingraziarci il Cremlino: i tossici in cerca di gas, come li ha definiti ieri BoJo.
Abbiamo quindi giustificato lo squilibrato sociopatico che avevamo davanti, anche prima della Ucraina, continuando a dirci fa così ma teniamocelo buono. Almeno continuando a dialogarci faremo affari. Che poi è l’essenza della dissonanza cognitiva, raccontarsela per non sputarsi in faccia quando ci si guarda davanti allo specchio.
E ora si capisce perché, come scriveva Ledeen, abbiamo rinunciato a tutti i nostri valori basilari. Ma come una musica stonata, dentro lo sapevamo che Putin non rispettava l’Europa. Ora lo specchio si è rotto e l’Ucraina ci mostra il vero volto del regime.
(Roberto Santoro)