Il 6 giugno è dal 1944 il giorno della libertà: il D-Day dello sbarco in Normandia segnò la fine della notte dell’orrore nazifascista e l’alba di una nuova Europa di pace e democrazia, grazie al sacrificio di tante donne e uomini che la liberarono.
A distanza di 78 anni le ombre di un altro regime autoritario si sono allungate sul continente: “Da due mesi siamo immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni. Un conflitto che ci richiama immediatamente alla responsabilità e la Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina”. Queste le parole del Presidente Mattarella, che la Buona Destra fa proprie: la fine della guerra può avvenire solo con il ritiro dell’aggressore!
Oggi pomeriggio alle 18,30 la Buona Destra organizza alla Fondazione Stelline di Milano, insieme ad altre associazioni e cittadini riuniti nel “Forum per la difesa della democrazia in Europa”, la conferenza “Per l’Ucraina, con la NATO – Contro ogni negazionismo e propaganda. L’Ucraina raccontata da chi ci è stato”.
Sì, la Buona Destra intende porsi ad argine di ogni prevaricazione autocratica, sovranista, illiberale, rappresentando la voce di una destra repubblicana, atlantista, europeista, che in Italia non è mai esistita. Non è il tempo degli indugi e dei calcoli opportunistici: chi si dice democratico non può che opporsi a chi nega la democrazia e l’identità occidentale che condividiamo. È tempo di schierarsi con chi è vittima di un’aggressione, è tempo di stare dalla parte della democrazia: con l’Europa, con gli USA, con la Nato.
La Buona Destra sostiene il governo Draghi nell’invio di armi e nella propria azione diplomatica per un ruolo attivo militare e politico dell’Europa. Chiede la confisca dei beni di oligarchi e società russe ad essi collegate in Italia, la revoca di ogni onorificenza della Repubblica Italiana e l’espulsione di ogni parente di primo grado di oligarchi e uomini del regime di Putin.
La Buona Destra si appella al Consiglio europeo per concedere lo status di candidato all’Ucraina, riconoscendole una via accelerata nel processo di adesione all’UE e sollecita le istituzioni europee a superare il meccanismo dell’unanimità nell’adozione di scelte in politica estera e di sicurezza.
Infine la Buona Destra si appella agli investitori pubblicitari per escludere dalle proprie pianificazioni media ogni programma che offra spazio alla propaganda putiniana e al Consiglio di amministrazione della Rai la chiusura della sede di Mosca (costo annuo di 3 milioni di euro) e il richiamo in Italia del corrispondente in Russia, ridotto a speaker dei comunicati stampa del regime, richiede all’Agcom e alle autorità competenti l’applicazione dell’art.656 del Codice penale e della Dsa europea per limitare la disinformazione e le fake news sui media.