“Il viaggio nella capitale ucraina è sul tavolo, ma non so se si potrà fare se è conveniente farlo”. Risponde con sincerità Papa Francesco alle domande dei giornalisti durante durante la conferenza stampa nel volo di ritorno da Malta. “Io sono disposto a fare tutto quello che si può fare”, ha detto il Papa.
“La Santa Sede, soprattutto la parte diplomatica, sta facendo di tutto: il cardinal Parolin e monsignor Gallagher stanno facendo di tutto: non è possibile pubblicare tutto quello che fanno per prudenza e riservatezza”, ha aggiunto, assicurando che il viaggio a Kiev è tra le possibilità prese in considerazione.
Francesco ha inoltre annunciato che si sta lavorando per un suo incontro con il patriarca russo Kirill. “Si pensa di farlo in Medio Oriente”.
Il Papa, infine, ha riferito di non aver sentito il presidente russo Vladimir Putin in questo mese di guerra. “Il primo giorno ho sentito di dover andare all’ambasciata russa” e, a chi gli chiede quale messaggio gli invierebbe, il Pontefice ha risposto: “I messaggi che ho dato sono a tutte la autorità, non faccio un doppio linguaggio. E’ sempre lo stesso: ogni guerra che nasce è un’ingiustizia, sempre”. “Il Signore abbia pietà di noi, di tutti noi” perché “tutti siamo colpevoli”.
Già nei giorni scorsi il nuovo ambasciatore ucraino presso il Vaticano, Andry Yurash, aveva invitato appassionatamente Bergoglio a “poggiare i piedi sulla terra ucraina”: è evidente che un viaggio del Santo Padre a Kiev assumerebbe una valenza storica incredibile, ma sono in molti a ritenere che al momento non ci siano le condizioni minime di sicurezza.