Un paese che vieta l’aborto, ma arma i ragazzini. Il governatore repubblicano dell’Oklahoma Kevin Stitt ha firmato la legge sull’aborto più restrittiva d’America, che vieta l’interruzione di gravidanza sin dalla fecondazione e permette ai privati cittadini di fare causa a chi la pratica o la induce “consapevolmente”. Una notizia che arriva ad un giorno di distanza dalla strage di bambini in Texas, dove è consentito non solo detenere, ma anche portare con sé per strada, un’arma da fuoco. Una legge quest’ultima, lo ricordiamo, fortemente voluta dal governatore repubblicano dello Stato, Greg Abbott, tra i più grandi sostenitori del Secondo emendamento, la clausola della Costituzione americana che sancisce il diritto a essere armati. Beh, c’è da restare certamente perplessi, sconcertati: qualcosa non torna. In sostanza, oltreoceano, consentono la vendita delle armi come noi con il pane, ma lottano contro l’aborto perché il diritto alla vita è intoccabile.
In base al provvedimento, l’aborto in Oklahoma è proibito in ogni fase della gravidanza, fatta eccezione per emergenze mediche o quando è l’esito di uno stupro, un incesto o di una aggressione sessuale. “Ho promesso al popolo dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-vita che mi fosse capitata, e sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa”, le parole di Stitt. “In Oklahoma, ci batteremo sempre per la vita. Dal momento in cui la vita ha inizio, al concepimento, abbiamo la responsabilità come esseri umani di fare tutto il possibile per proteggere la vita del bambino e quella della madre”, ha ribadito con forza il governatore. Parole che alla luce di quanto successo in Texas, a poche ore dal meeting annuale della National Rifle Association, la principale tra le numerose lobby delle armi americane, innesca una profonda riflessione: come può un paese dire “ogni vita è preziosa e sacra”, ma lasciare ad un ragazzino la possibilità di uccidere 19 bambini in una scuola.
È una triste contraddizione. Un’incongruenza del tutto incomprensibile. Ci si può sforzare quanto si vuole, ma le cose stanno così: l’aborto è illegale, ma rimane legale il commercio di armi da fuoco. Comprare qualunque tipo di fucile o pistola è ammesso, interrompere una gravidanza no. Intanto l’organizzazione Planned Parenthood, che difende il diritto all’aborto, già lo scorso maggio aveva annunciato che avrebbe “citato in giudizio l’Oklahoma”. Staremo a vedere.