Meloni e Salvini riescono a dare una nuova dimensione all’arte della contraddizione. Mentre difendono con fermezza una linea sovranista sull’immigrazione, le loro recenti alleanze politiche a livello europeo sollevano domande sulla coerenza delle loro posizioni.
Un esempio lampante di questa incoerenza è emerso quando Salvini ha elogiato pubblicamente Marine Le Pen, presente a Pontida, nonostante Le Pen avesse chiaramente chiesto al presidente francese Emmanuel Macron di non accogliere alcun migrante sbarcato a Lampedusa. Questa contraddizione è sconcertante, considerando che poche ore dopo, Salvini si è indignato per il rifiuto del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, di accogliere i migranti dall’Italia.
Il governo francese, sotto la guida di Macron, ha cercato di stabilire quote per la distribuzione dei migranti tra i paesi dell’Unione Europea, un approccio che punta alla solidarietà europea. Tuttavia, questa iniziativa è stata fortemente osteggiata da Le Pen e da altri politici di destra, minando la prospettiva di un’Europa unita e solidale nella gestione dell’immigrazione.
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Anche in Germania, dove Salvini ha cercato di costruire legami politici con l’Alternative für Deutschland (AfD), un partito di estrema destra noto per la sua retorica anti-immigrazione, si è assistito a una profonda incoerenza. I leader dell’AfD hanno criticato il cancelliere Olaf Scholz per la sua presunta “morbidezza” sulla questione dei migranti, mettendo a rischio gli sforzi per una politica europea comune sull’immigrazione.
Anche Giorgia Meloni ha stretto alleanze politiche discutibili, soprattutto con il Partito di Giustizia e Solidarietà (PiS) polacco, noto per la sua opposizione decisa a qualsiasi politica di redistribuzione dei migranti. Il PiS sta persino programmando un referendum sulla questione, dimostrando chiaramente un disinteresse per una soluzione europea condivisa.
Se desiderano davvero rappresentare gli interessi dell’Italia a livello europeo, dovrebbero adottare un approccio più coerente e basato sulla solidarietà nella gestione dell’immigrazione, anziché stringere alleanze con forze politiche che promuovono una chiusura delle frontiere e una retorica anti-immigrazione estrema. Solo attraverso una collaborazione europea genuina potremo affrontare le sfide legate all’immigrazione in modo efficace e costruire un futuro migliore per tutti i cittadini europei.