L’elezione del presidente della Repubblica e gli 11 anni di purgatorio del centrodestra

di Vincenzo De Palo

IL QUADRO GENERALE DEL CENTRODESTRA

Il Centrodestra non vince le elezioni nazionali da 11 anni e a livello locale gli amministratori  della medesima area politica navigano a vista in attesa di qualcosa di nuovo che possa dare una svolta, nel frattempo il rischio è di allearsi con chiunque ( ex avversari) pur di vincere al prossimo giro elettorale. Chi vuole più Centro, chi vuole più populismo,  un girotondo che rischia di finire come la filastrocca dei bambini…”Tutti giù per terra!”. Più in generale ci si mette anche il Referendum che diminuisce il numero dei Parlamentari, l’  attesa di una Legge elettorale più ampia e l’ elezione del Presidente della Repubblica… è un periodo di attesa e questo non agevola la svolta del Centrodestra quando invece bisognerebbe attrezzarsi a partire dalle città a gestire i finanziamenti del PNRR e  prepararsi alla Transizione ecologica anch’ essa dettata dall’  Europa per non far scappare gli investitori della green economy sopratutto per la energia rinnovabile per questioni di provvigionamento energico del Paese e ambientali ( suquesti due punti il Centrodestra è silente). Poi  c’ è l’ emergenza Covid. Non poteva esistere periodo peggiore per riorganizzare il Centrodestra.

AD AUGUSTA PER ANGUSTA!

“Per raggiungere risultati eccelsi bisogna passare attraverso momenti difficili” ..per tradurre un famoso aforisma in lingua latina… È incredibile ma dopo 11 anni ancora non esiste una seria alternativa di Centro tanto forte come  fu Berlusconi a cominciare dal 1994 e non esiste una destra di Governo  che riesca a piacere all’ Europa come ha saputo invece costruire Gianfranco Fini con la svolta di Fiuggi del 1995  rinnegata però  dai suoi  “Colonnelli” dopo essere stati loro stessi al Governo delle Istituzioni a tutti i livelli e senza  la quale non ci sarebbe stato nemmeno  nè un Sindaco di destra in Italia e nemmeno un Presidente di Regione nè Ministri di Governo. Oggi si deve ricostruire la coalizione ma  Salvini ( Lega ) e Meloni ( Fratelli d’ Italia )  non sembrano in grado di attrarre un elettorato moderato ed europeista a lungo termine perchè il primo rischierebbe di perdere gli elettori storici del Nord che ha fatto grande la Lega, anche se nel partito si avverte la necessità di questa idea di una Lega draghiana ed europeista trainata dagli imprenditori del Nord, magari Giorgetti ( leghista draghiano ) ci riuscirà ma quanto potrà durare questa ” svolta leghista”?  La Meloni dovrebbe legittimare il lavoro europeista di Fini e non se lo può permettere per non perdere anche lei l’ elettorato storico della destra italiana ( altrimenti tanto valeva applaudire Fini ). È inevitabile che nel Centrodestra ci sia una crisi che pare interminabile dopo tante vittorie e questo la dice lunga sulla caratura politica di Berlusconi e Fini, due grandi condottieri che si sono distrutti a vicenda  forse spinti dai loro fedelissimi e/o dalla stanchezza di doversi sopportare.

CAMBIERÀ LO SCACCHIERE POLITICO?

Vanno quindi raccolti i cocci di questa vicenda e ricostruire una coalizione degna di tal nome altrimenti potrebbe cambiare lo scacchiere politico con i moderati di destra e di sinistra che punterebbero insieme o separatamente al Centro e poi a destra bisognerebbe conquistare lo spazio europeista che occupava la destra  fiuggina di Fini. Certamente esistono persone di alto profilo impegnate in tal senso, missione difficile ma non impossibile, lo spazio politico c’ è e bisogna prenderlo ora. Ad esempio La Buona Destra sta lavorando bene in questa direzione come unico movimento che percepisce il vuoto da colmare per una destra europeista. In tal senso credo stiano lavorando anche esponenti moderati di Forza Italia verso il Centro. O si rigenera  il SENSO DI COALIZIONE  e si intuisce la necessità di dare spazio ai giovani dirigenti emergenti  premiando altresì coloro I quali  in questi anni di Governi ” tecnici” e di alleanze strane ( Salvini – Grillo – PD ) ha lavorato bene nei Ministeri, oppure il Centrodestra non esisterà più. Se invece prevarranno le mosse dei singoli saranno i centristi progressisti ( Renzi e Calenda ) a conquistare lo spazio politico lasciato al Centro da Forza Italia.

Dopo l’ elezione del Presidente della Repubblica il quadro sarà più chiaro. Una coalizione non si costruisce senza un programma condiviso. Il Centrodestra di Fini e Berlusconi non esiste più e bisogna capire la necessità di costruirne un’ altro ma io sinceramente un patto elettorale tra POPULISTI ed EUROPEISTI a DESTRA credo poco. Serve un progetto a lungo termine.

L’ ago della bilancia è sempre il Centro e dalle mosse dei politici appartenenti a tale area si capirà se il Centrodestra si ricompatterà, un progetto duraturo necessita di coerenza perchè non si diventa europeisti in 10 minuti.

Staremo a vedere se dovesse formarsi un’ area di Centro indipendente dalle altre forze politiche ma potrà vincere da sola? E con chi potrebbe allearsi?

Di sicuro oggi il Centrodestra è a trazione populista e questo  è un problema da non sottovalutare.

Si vince al Centro e con una linea europeista, la sfida è tutta qui. I partiti si riorganizzeranno come detto dopo l’ elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Nascerà un moderno Centrodestra europeista oppure una coalizione di Centro per un altro Governo con forza trasversali per salvare la Nazione? È evidente che nessun partito, vecchio o nuovo che sia,  potrà governare da solo. Una cosa è certa: Draghi ha lasciato il segno e credo meriti di essere ancora protagonista. Chi ha mostrato coraggio e coerenza è anche la Buona Destra di Filippo Rossi, l’  unica vera novità politica del 2021 nonostante la sfida di costruire una destra moderna ed europeista sia iniziata nel momento storico peggiore per il Centrodestra e per gli Italiani colpiti dal Covid, due elementi che non agevolano la crescita di un nuovo movimento culturale e politico .

Buon 2022  a tutti.

Buona Destra a tutti.