Sta a vedere che la saggezza arriva, ma con il ritardo del maltempo. La signora Meloni, la ferma difenditrice dei confini italiani, la stessa che ha scalato le classifiche politiche dipingendo un quadro apocalittico di invasione di immigrati che rubano il pane dalla bocca dei nostri figli, ci fa improvvisamente un regalo che non ti aspetti. Immigrati, benvenuti! Perché, dimenticavo, “Abbiamo bisogno di lavoratori stranieri”. E l’ironia della sorte non si ferma qui: è proprio la stessa Meloni che ha giocato con il timore dell’immigrato, quella che ha respinto ogni proposta di regolarizzazione degli immigrati illegali, a firmare il più grande decreto flussi della storia.
Ah, che delizioso sapore di ipocrisia!
E allora, sì, Giorgia, sentiti pure a tuo agio in questa nuova veste di sostenitrice dell’immigrazione. Forse hai finalmente realizzato che l’Italia, questo magnifico paese invecchiato e carente di manodopera, ha bisogno degli immigrati tanto quanto ha bisogno dell’aria che respira. O forse il vento dell’Europa, sempre più determinato a ricordarci che i confini nazionali sono soltanto linee tracciate su una carta geografica, ha finalmente raggiunto il tuo ufficio.
Dal sogno all’incubo: Meloni e il fallimento del sovranismo
Così, mentre la Meloni si nasconde dietro le quinte, lasciando il ministro dell’agricoltura Lollobrigida a fare la figura del buon samaritano che salva gli agricoltori italiani dalla crisi di manodopera, noi, osservatori esterni, non possiamo fare a meno di sorridere.
Il cambio di marcia è evidente. E la spiegazione è altrettanto chiara: l’immigrazione, quella stessa immigrazione tanto osteggiata e vilipesa, si rivela necessaria, anzi vitale, per il funzionamento del nostro paese. Ma, naturalmente, la Meloni non può dirlo ad alta voce. Non può confessare che ha sbagliato, che ha dipinto un quadro di terrore dove non ce n’era, che ha sfruttato i timori infondati dell’elettorato per i suoi fini politici.
Ma ecco la notizia: l’Italia ha bisogno di immigrati. E, a quanto pare, anche la Meloni lo ha capito. Quindi, come direbbe un vecchio amico di questi luoghi, “Ben arrivati!” E, cara Giorgia, speriamo che la tua conversione sia sincera. Perché se non lo è, beh… c’è sempre un’altra elezione dietro l’angolo.