Sarà probabilmente capitato a molti di notare una certa continuità fra chi sostiene, con varie sfumature di toni, la Russia, giustificandone l’aggressione all’Ucraina, e chi, sempre con varie sfumature, aveva assunto posizioni noVax. In realtà, queste stesse affinità si possono ritrovare anche in vari movimenti, anche dormienti, che potremmo definire antisistema, dai NoMuos ai NoTav fino ai NoNuke, ecc…
Non vogliamo qui parlare di politici o presunti opinion leader, che, molto spesso, si limitano a cavalcare queste istanze più per calcoli di convenienza che non per convinzione. Si tratta ovviamente di una prassi indegna della politica ma non è questo il punto su cui, in questo articolo, vogliamo soffermarci. Ci concentreremo, invece, sui movimenti di base e cercheremo di analizzare perché, in maniera così frequente, chi ha sposato una tesi antisistema ha una forte tendenza a sposarne anche di successive e, apparentemente, scollegate fra loro. Sappiamo che la correlazione non implica la causazione. Il fatto che l’insieme delle persone che sostengono il Presidente Putin sia affine al mondo NoVax (ma come detto anche quello NoMuos, NoTav, NoPonte, ecc..) è solo un indizio, il nesso causale va dimostrato. La dimostrazione può avvenire tramite evidenze oppure tramite una teoria, nel secondo caso naturalmente rientreremmo nel campo delle ipotesi e non delle dimostrazioni propriamente dette. Sebbene esistano alcune evidenze nella direzione che indicheremo, non avremo qui la pretesa di elencarle e supportarle ma ci limiteremo ad esporre una ipotesi che potrebbe spiegare la correlazione osservata.
Sappiamo, non è una ipotesi ma una evidenza, che esiste da tempo un’azione, soprattutto russa ma anche cinese, di propaganda che ha come target l’opinione pubblica occidentale. Ne abbiamo avute evidenze macroscopiche nel caso della Brexit, nelle ultime elezioni americane e anche nel famoso assalto di Capitol Hill. Come è facilmente intuibile, nessuna propaganda può determinare questi eventi macroscopici dall’oggi al domani ma, come vedremo, serve una pianificazione di lungo respiro che permetta di realizzare quelle condizioni affinché quegli eventi, da qualcuno desiderati, si verifichino. Posto quindi che esistono attori stranieri che cercano di portare la loro influenza dove questa può essere funzionale ai propri interessi, è bene iniziare ad abbandonare il termine propaganda, che ha un significato molto generico, e iniziare a parlare di Information Operation (INFO Ops). Le INFO Ops sono uno strumento che un attore può utilizzare per colpire una certa vulnerabilità, esattamente come un missile colpisce un sistema radar, al fine di ottenere un certo effetto desiderato. Per capire come avviene questa scelta dello strumento da utilizzare e la vulnerabilità da colpire bisogna fare un passo indietro in una materia poco conosciuta, la pianificazione.
Tutto parte dal definire un obiettivo, immaginiamo che sia quello di far crollare/indebolire le democrazie occidentali. A questo punto un pianificatore cercherà il Center of Gravity (CoG), ovvero quel quid in cui risiede la forza di quelle democrazie e, senza il quale, esse perdono la capacità di agire. Per la definizione che abbiamo dato possiamo dire che la “coesione sociale” possa essere una buona scelta di CoG. Passando poi ad analizzare quali sono le capacità critiche di questa “coesione sociale” e quali requisiti servono per mantenerla, possiamo individuare le vulnerabilità, ovvero ciò che dovrei attaccare per minare il CoG e raggiungere il mio obiettivo. Naturalmente ogni CoG ha tante vulnerabilità ma a me conviene scegliere quella più facilmente attaccabile, anche in termini di costi in senso lato, con i miei mezzi di cui dispongo. Poniamo che io identifichi come vulnerabilità da attaccare la “fiducia nelle istituizioni”. Il mio problema diventa quindi: come posso minare la “fiducia nelle istituzioni”? Posso farlo attraverso una campagna di INFO Ops tesa a veicolare un master message: “Le istituzioni vi ingannano”.
Naturalmente questo master message posso veicolarlo attraverso diversi topic e, per ottimizzare le risorse, cercherò di sfruttare proprio i topic trend del momento, siano anche locali/regionali, che assicurino già di per sé un audience ampio. Non importa, nel merito, quale sia il topic. Il topic è solo un veicolo con cui trasportare il mio messaggio. Così va bene il 5G che fa male ma le istituzioni “non cielo dikono”; va bene il vaccino per affermare che le istituzioni “sono colluse con Big Pharma”, va bene la TAV o il TAP per dire che le istituzioni “se ne fregano della gente del tale posto” e seguono altri interessi; va bene la xylella per dire che “le istituzioni sono complici di XY e vogliono affossare la produzione di olio o mettere le mani su terreni”, ecc, ecc, ecc… Lascio a voi tutti i milioni di casi in cui quel master message può essere veicolato attraverso un topic.
Ma ora la cosa si fa interessante, non è solo il topic che permette la penetrazione di questo master message ma il master message, una volta penetrato, rende il soggetto sempre più sensibile a tutti i topic in cui quello stesso master message è presente. In questo modo abbiamo che l’insieme delle persone che crede nel fatto che la xylella sia stata un’invenzione è, per buona parte, incluso in quello di chi crede che il 5G sia nocivo o che si sia un “Ordine Mondiale” che vuole controllare le persone con i chip sottocutanei ecc, ecc… In altre parole, abbiamo un processo di fidelizzazione, o se preferite di radicalizzazione, che porta il soggetto vittima a porsi fuori, o addirittura in contrasto, dalla società perché si sente ingannato, incompreso e minacciato dalla stessa. Viene meno il patto sociale, traballa la “coesione sociale” che, ricorderete, era il GoG da cui eravamo partiti. Se questo fosse vero, e dico se perché questa è un’ipotesi e non una dimostrazione, significherebbe che chi asserisce orgoglioso di non essere manipolato dal mainstream è, in realtà, proprio la vittima di una specifica e pianificata INFO Ops.
Se questo fosse vero, significa anche che i populismi, tutti i populismi, che pensano di cavalcare e sfruttare queste istanze, sono invece dei muli cavalcati da attori ostili. Le istituzioni sono imperfette, ma non sono mai cattive; anche le peggiori istituzioni sono di gran lunga preferibili ad un paese che ne è privo e che rimane alla mercé di altri.