Hub tessile, la città si confronta. E, forse, per la prima volta, tutti i potenziali soggetti interessati a dire la propria sul progetto portato avanti dal Comune di Prato e da Alia si sono trovati su un palco ad esprimere le proprie ragioni e ad ascoltare quelle degli altri. Un momento importante, creato dal laboratorio politico Prato Riparte di cui fanno parte sette partiti (Azione, Buona Destra, Energie per l’Italia, Italia viva, Partito liberale italiano, Radicali, +Europa). E così sul palco sono intervenuti il Comune con l’assessore Valerio Barberi, il presidente di Alia, Nicola Ciolini, il rappresentante di Astri, Sauro Guerri, il segretario Filctem Cigl Massimiliano Brezzo, l’imprenditore Roberto Caverni, e il rappresentante dell’Osservatorio ambientale di Prato, Sergio Benvenuti.
Un dibattito scivolato via veloce fino alle 23. Non sono mancati i momenti di tensione ma alla fine forse è emersa una maggiore consapevolezza per il nuovo impianto, una più ampia schiera di soggetti propensi per il sì alla sua realizzazione e soprattutto la certezza che fino a ieri sono mancati proprio i momenti di incontro e di collaborazione per fare sì che l’hub del riciclo del tessile possa diventare una grande opportunità per tutta la città e i suoi soggetti economici e sociali. Serviranno altri confronti e altri tavoli di discussione, ma la strada ora è spianta affinchè il nuovo hub sia davvero una opportunità per l’intera città.
“Abbiano assistito ad un dibattito vero tra sostenitori e scettici dell’hub del riciclo tessile che dovrebbe nascere in città – afferma Alberto Ansiati, coordinatore provinciale Buona Destra di Prato -. Devo dire che proprio a seguito del confronto si è potuto comprendere come l’hub sia necessario a seguito del cambiamento delle normative europee in tema di riciclo dei tessuti, in un’ottica sempre più stringente di economia circolare. Appurata quindi la necessità della struttura, realizzarla in città potrebbe essere sicuramente un vantaggio per l’economia e la competitività delle aziende cittadine proprio perché i nostri imprenditori potranno consorziarsi e avallare la tecnologia che verrà proposta in continuità con il modo di riciclare i tessuti alla pratese, modo riconosciuto a livello mondiale da decenni. Una volta realizzato il progetto definito, dovrà essere verificato l’impatto zero della struttura sui cittadini dell’area in termini di salute e tutela dell’ambiente”.