I servizi ucraini hanno identificato il giovane “criminale di guerra” russo che insieme ad altri soldati avrebbe stuprato una ragazzina nei pressi di Kiev, dopo aver rinchiuso la sua famiglia in un edificio.
Il 21enne Fassakhov Bulat Lenarovich fa parte della brigata motorizzata inquadrata nella seconda armata russa impegnata nelle operazioni militari che all’inizio della invasione portarono le truppe di Putin fin quasi alla capitale della Ucraina.
Prima di essere rigettate indietro della eroica reazione dei combattenti ucraini.
Nei pressi di Kiev, il ventenne Lenarovich con i suoi compagni avrebbe prima rinchiuso una famiglia di ucraini in un edificio per poi abusare in gruppo della ragazza. I servizi di sicurezza ucraini denunciano l’accaduto sulla base di testimonianze raccolte dopo lo stupro.
Le autorità ucraine hanno aggiunto che attraverso altre testimonianze raccolte sul ventenne russo, quest’ultimo si sarebbe macchiato di altri “crimini di guerra” contro i civili mentre il suo battaglione occupava città e villaggi nei pressi di Kiev.
Presto tutte queste prove serviranno a mettere alla sbarra, punire o chiedere di punire attraverso tribunali internazionali, gli animali dell’esercito russo che in spregio a qualsiasi convenzione sui diritti umani si sono lasciati andare a stupri, ruberie, torture contro i civili ucraini.
Con il tacito assenso di ufficiali complici e sotto la coltre di ambiguità del regime altrettanto criminale di Vladimir Putin.