E adesso Beppe Grillo invita anche alla rivolta. Sul suo blog chiama a raccolta le “Brigate di Cittadinanza” – no, Brigate non è un nome scelto a caso! -, vale a dire gli oltre tre milioni di percettori del reddito di cittadinanza, “cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato illegalmente per aiutare la comunità in cui vivono – scrive il fondatore del Movimento 5 stelle -, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno. Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo”.
Insomma, apparentemente con la chiamata a mettersi a disposizione, Grillo di fatto soffia sul vento della paura che hanno coloro che temono di perdere il sussidio di Stato, che Giorgia Meloni, da sempre contraria alla misura, ha annunciato di voler fortemente rivedere. Una specie di chiamata alle armi è l’invito di Grillo ai “Brigatisti di Cittadinanza”, un po’ Armata Brancaleone, un po’ Cappe Dorate guidate da Daemon Targaryen. Soprattutto al Sud, feudo del Movimento grazie al rdc, questo invito potrebbe tradursi in cortei, manifestazioni, proteste di piazza. “Brigatisti di Cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione – conclude Grillo, facendo anche ironia -! L’iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla comunità. Autorizzazione Ministeriale Non Richiesta”.