È una storia troppo forte quella di Sergiy, che ha perso tutta la sua famiglia: la moglie Tatiana e i due figli, Alise e Nikita. Tra le vittime dell’invasione russa in Ucraina ci sono purtroppo anche loro. L’uomo, ancora turbato per la tragedia, si è messo subito a cercare i suoi due cani, che erano in un trasportino al momento della tremenda esplosione. Sono stati tutti sorpresi da un colpo di mortaio russo a Romanovka vicino all’Irpen. Una scena terribile che è stata catturata per sempre da Lindsey Addario, giornalista nel «New York Times».
«Li ha colpiti tutti. Perdonatemi, non vi ho protetto», lo sfogo da brividi sui social di Sergiy. Poche parole accompagnate da alcune immagini che mostrano la famiglia al completo prima che Putin invadesse l’Ucraina. Sprazzi di una quotidianità ormai perduta per sempre. Come migliaia di ucraini in fuga, quella famiglia non ha abbandonato i suoi amici a quattro zampe. Dopo l’esplosione però i due cani, di razza Yorkshire, sono fuggiti spaventati. L’uomo ha così lanciato un appello sui gruppi social ucraini che in questo momento si stanno prodigando per ritrovare gli animali domestici smarriti e prestare le prime cure a quelli ritrovati. «Accanto ai corpi c’era un trasportino verde con i cani. A giudicare dal video, sono sopravvissuti. Se ci sono testimoni o avete informazioni scrivetemi», le parole dell’uomo, riprese anche da alcuni giornali italiani.
Fra i tanti messaggi di condoglianze, anche chi ha segnalato il post su un gruppo ucraino: «Sotto le macerie vicino al ponte in Irpin è stato trovato un cane, trasportato sull’ambulanza nella clinica a Kiev È un cane maschio, circa 5-7 anni, una zampa strappata, senza chip. Qualcuno riconosce questo cane, riconoscete i proprietari? Ora sto mettendo in atto tutto il necessario per salvarlo», il commento di una veterinaria. In pochi istanti sotto quel post hanno preso a comparire decine di messaggi che taggavano Sergiy. Era il suo cane? «Amici il potere di Fb. L’anziano è stato trovato, in clinica, amputato con frammenti di zampa. Stanno andando via. Sperando nella sua forza. Lui è un duro. Grazie a tutti quelli che si preoccupano. Grazie al giornalista che ha mostrato umanità».
Purtroppo però anche lui, quel fedele amico, è volato in cielo. «Mi stava aspettando. Ma purtroppo, non ho avuto il tempo di guardarlo negli occhi. Grazie per gli 11 anni di emozioni che ci hai regalato. C’era la speranza che almeno qualcuno rimanesse. Ma ce ne stiamo andando tutti», la riflessione straziante di Sergij. Ora la speranza è che almeno l’altro cane venga ritrovato. Sarebbe per lui di grande conforto, il recupero di una parte della sua adorata famiglia andata distrutta.