“Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture”. Mario Draghi li mette tutti ko con poche, semplici, chiarissime parole. Pd, Lega, M5S, Fratelli d’Italia: tutti con le spalle al muro davanti alla realtà dei fatti. Sulla politica energetica che serve al Paese, durante il suo discorso al Senato, Supermario non ha fatto sconti soprattutto a coloro che pur stando al governo, fanno di tutto per contrastarne l’azione. Come nel caso del rigassificatore di Piombino, opera infrastrutturale strategia a cui l’Italia non può rinunciare.
“L’Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi, il vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile – spiega il presidente del Consiglio -. Per farlo, c’è bisogno delle necessarie infrastrutture, dobbiamo accelerare l’istallazione dei rigassificatori a Piombino e a Ravenna. Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture: si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l’istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. È una questione di sicurezza nazionale”.
“Allo stesso tempo, dobbiamo portare avanti con la massima urgenza la transizione energetica verso fonti pulite – conclude -. Entro il 2030 dobbiamo installare circa 70 GW di impianti di energia rinnovabile. La siccità e le ondate di calore anomalo che hanno investito l’Europa nelle ultime settimane ci ricordano l’urgenza di affrontare con serietà la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione è stata spesso gravemente deficitaria. Il PNRR stanzia più di 4 miliardi per questi investimenti, a cui va affiancato un ‘piano acqua’ più urgente. Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus per l’edilizia, intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi”.