Se c’è qualcosa che questa guerra ci ha insegnato, tra le tante cose, è che i politici di casa nostra purtroppo non conoscono il senso del ridicolo. Succede, quindi, che dopo la epocale figura di letame di Matteo Salvini in Polonia, sia Luca Zaia il protagonista della barzelletta di giornata.
Il governatore leghista del Veneto addirittura bacchetta il presidente degli Stati Uniti Biden – che ancora si sta chiedendo “ma Zaia chi?” – accusandolo di essere “troppo duro con Vladimir Putin”. Da mettersi a ridere per non mettersi a piangere.
“Le dichiarazioni di Biden non mi sembrano concilianti e neanche opportune in questa fase – afferma Zaia -. I grandi del mondo hanno una responsabilità che sta anche nel linguaggio, non si arriva alla pace con questo linguaggio”. L’apoteosi del grottesco. “Se fossi Zelensky e vedessi il mio Paese devastato, so che se continuo a fare la guerra da solo va a finire male, ma so anche che far entrare la Nato, globalizzare la guerra come chiede lui, vuol dire rendere l’Ucraina il primo campo di battaglia – aggiunge il leghista – perché la guerra inizia lì. In entrambi i casi l risultato è la devastazione dell’Ucraina. Bisogna lavorare perché si firmi la pace – conclude -, Zelensky utilizzi il suo discorso al Parlamento italiano, previsto martedì prossimo, come un’occasione per fare un passo in più e dire quali sono le condizioni per firmare la pace”.
Roba da matti, ma sul serio.