È festa sotto la Torre Eiffel: vincono Macron, l’Europa e un moderno programma per la Francia
Macron ha vinto le elezioni presidenziali in Francia. A Parigi si festeggia sotto la Torre Eiffel. Era una elezione decisiva per il destino ed il futuro della Europa. Vince Macron, vince l’Europa e come cinque anni fa le forze del sovranismo vengono fermate dagli elettori francesi. Con la vittoria di Macron, l’Europa che negli ultimi anni ha dovuto gestire la crisi pandemica e che negli ultimi tre mesi si è ritrovata unita nel rispondere alla invasione russa della Ucraina, proseguirà nel suo cammino di integrazione, energia, difesa.
“Caro Emmanuel Macron, congratulazioni per la tua rielezione a Presidente della Repubblica. Non vedo l’ora di continuare la nostra eccellente collaborazione. Insieme porteremo avanti la Francia e l’Europa”, così Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, su Twitter.
La vittoria di Macron conferma che questa è la strada giusta. La linea di Macron sulla guerra in Ucraina ha convinto i francesi: Parigi continuerà a sostenere Kiev, restano le sanzioni contro Mosca, una inchiesta internazionale dovrà fare luce sui crimini di guerra russi. Ma resta anche aperto il filo di dialogo che Macron ha tenuto sempre aperto nella interlocuzione con il regime. Il presidente intende investire nel budget per la difesa 50 miliardi di euro all’anno entro il 2025 e raddoppiare il numero dei riservisti nell’esercito.
Macron ha convinto per la seconda volta i francesi con un programma pragmatico, più che ideologico o pieno di slogan. Il “potere di acquisto” permetterà alle coppie che in Francia vivono insieme di avere meno tasse, abolisce il canone televisivo, riduce la tassa di successione. I costi energetici continueranno a essere bloccati, ma il piano di transizione energetica del presidente è molto più ampio e ambizioso, punta sul rinnovamento termico, sull’elettrico, sui parchi eolici e le rinnovabili, su nuovi investimenti nelle centrali nucleari.
Macron non ha avuto paura neppure di affrontare il tema dell’innalzamento della età pensionistica, che il presidente vorrebbe portare progressivamente a 64 anni (entro il 2028), nella convinzione che oggi non è più possibile considerare ‘anziano’ un sessantenne e che tutti con il proprio lavoro debbono contribuire alla crescita della economia francese. Bisogna lavorare di più per tornare competitivi nel mondo.
Ma al tempo stesso, nel programma di Macron c’è spazio per una pensione minima di 1.100 euro. Il presidente vuole anche riformare il corrispettivo dei nostri Centri per l’impiego, con uno sportello unico per la formazione lavoro e per chi cerca occupazione. L’obiettivo, anche in questo caso, è ambizioso: piena occupazione in cinque anni. Macron infine vuole ridurre il debito a partire dal 2026 e a riportare il deficit al di sotto del 3 per cento del Pil nel 2027.
È festa a Parigi, è festa in Europa.