“Stasera rassegno le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica”. Così il premier Mario Draghi durante il Consiglio dei ministri tenuto nella tarda serata. “Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente”, le parole del presidente del consiglio.
Si infrangono così le speranze di chi da ieri sera chiedeva a Mario Draghi di non mollare, di resistere. In altre parole, di andare avanti nonostante lo strappo del M5s, vista la fase delicata che sta attraversando il nostro Paese. L’ex numero uno della Bce con questa sua decisione si è dimostrato coerente con quanto aveva detto durante l’ultima conferenza stampa. Ha rispettato le Istituzioni, Super Mario ha mantenuto la parola, merce rara oggi. I leader di partito hanno da imparare. L’augurio però ora è che non si “disunisca” e riparta con un esecutivo più forte.
“Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”, ha detto sempre il presidente del consiglio. Ora la palla passa al Capo dello Stato Sergio Mattarella: non è escluso che si possa arrivare ad un Draghi bis senza il M5s. Per i bookmakers inglesi non è da scartare anche l’ipotesi di un esecutivo di transizione con il ministro dell’Economia Daniele Franco alla guida.