“La credibilità che abbiamo acquisito in questi anni è lo strumento migliore per ottenere i risultati a cui aspiriamo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel saluto alle rappresentanze diplomatiche Ue, Nato e Belgio a Bruxelles, dove è giunto ieri pomeriggio in occasione del Consiglio europeo.
“L’appartenza all’Unione europea e alla Nato sono capisaldi della nostra politica estera”, ha poi ribadito il premier, spiegando che “il mercato unico, l’unione monetaria, l’alleanza atlantica sono il modo migliore per rafforzare il nostro peso nel mondo, far crescere la nostra economia in modo sostenibile, per garantire la nostra sicurezza. Condividiamo in pieno i valori europei e transatlantici – ha concluso Draghi – e vogliamo continuare a tutelarli e rafforzarli”.
Concetti chiarissimi, sicuramente arrivati a chi dovevano arrivare: e cioè all’indirizzo di Giorgia Meloni, che si appresta a diventare presidente del Consiglio, seguendo – si spera – la grossa eredità che le ha lasciato Mario Draghi.
Intanto, sul tavolo del summit, che si concluderà domani, c’è il tema del price cap sul prezzo del gas, su cui pesa ancora l’opposizione di Germania e Paesi Bassi.
“Un gruppo di 15 Stati Membri – ha spiegato Draghi nella relazione inviata ieri al Parlamento – è favorevole all’idea proposta dall’Italia di istituire un ‘corridoio dinamico del prezzo’, ovvero un tetto al prezzo del gas modulabile intorno ai livelli reali di domanda e offerta. Una minoranza di Stati Membri, tra cui Germania e Paesi Bassi, si oppone a questa misura perché teme possa limitare i flussi di gas verso l’Unione Europea”. Su questo tema, ma non solo, a margine dei lavori è previsto un bilaterale del presidente del Consiglio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.Tra gli altri temi sul tavolo anche la guerra in Ucraina, con un intervento in collegamento con Volodymyr Zelensky.
Il Consiglio, ha scritto Draghi nella stessa relazione, mira a “riaffermare l’unità dei 27 Stati Membri nel condannare il recente intensificarsi degli attacchi da parte russa, in violazione della Carta delle Nazioni Unite, e nel sostenere l’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina nei confini internazionalmente riconosciuti” ribadendo un “pieno sostegno” dell’Ue che comprende “la dimensione politica, finanziaria, militare, umanitaria e giuridica; l’attuazione delle sanzioni; il contributo alla piena attuazione delle iniziative internazionali volte ad assicurare l’esportazione di grano ucraino e, così, a scongiurare una crisi alimentare ed economica globale”.