“La pandemia è stata sconfitta grazie alla scienza, ai vaccini e al comportamento degli italiani che, nella quasi totalità, si sono immunizzati. Ora che la fase critica è alle nostre spalle, è giusto tornare alla normalità, ma non si può riscrivere la storia. Spero che il governo non lo voglia fare ma abbiamo notato, già nel discorso di insediamento, la discutibile dichiarazione programmatica anti-green pass della Presidente del Consiglio e speriamo che non debba mai essere messa alla prova: strizzare l’occhio ai no vax, ora che larghissima parte della popolazione si è immunizzata, non avrebbe peraltro senso. Tanto meno cancellare le sanzioni che sono state comminate”, le parole in una nota di Mariastella Gelmini, vicesegretario nazionale e portavoce di Azione.
“Ha fatto bene, come al solito, il presidente Mattarella a ricordarci il ruolo della scienza e il fatto che il vaccino ha salvato migliaia di vite”, ha aggiunto l’ex forzista Gelmini. Dichiarazioni che arrivano nel giorno in cui il neo ministro Orazio Schillaci ha annunciato appunto che il bollettino Covid giornaliero diventa settimanale. Diciamo addio a quella che ormai era una consuetudine, dopo oltre due anni e mezzo durante i quali non c’è stato un solo giorno, domeniche e festivi compresi, in cui gli italiani non conoscessero nel dettaglio il numero di contagi nelle 24 ore precedenti.
È chiaro che Schillaci abbia deciso di modificare la strategia di comunicazione sul Covid: niente più bollettini quotidiani ma settimanali e reintegro dei medici non vaccinati nelle corsie degli ospedali. Decisioni che stanno destando parecchio scalpore: per tanti è una scelta politica inutile, ma soprattutto rischiosa. Walter Ricciardi, padre putativo del “modello Speranza”, si è detto «molto perplesso» per lo stop ai dati e considera «un errore gravissimo inoltre far tornare i sanitari non vaccinati a lavorare».