“Abbiamo firmato un accordo con il governo ucraino nel quale mettiamo a disposizione le nostre filiere per la ricostruzione”, anche con “l’apertura di un ufficio di delegazione permanente di Confindustria presso l’ambasciata italiana a Kiev proprio per aiutare le imprese italiane in questo percorso di riavvicinamento all’Ucraina”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in collegamento con il Tg1 da Kiev, dove ieri ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. “È stato un incontro molto importante – ha aggiunto Bonomi – perché è solo tramite i valori di libertà e democrazia che si può avere uno sviluppo economico e sociale”.
Dopo l’incontro con il presidente ucraino, Bonomi ha avuto un meeting con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. L’incontro, ha sottolineato lo stesso Kuleba su Twitter, è stato “utile. La guerra è tempo di sfide, ma anche tempo di opportunità. Daremo il benvenuto a più imprese italiane e le incoraggeremo a esplorare nuove opportunità che l’Ucraina ha da offrire”, continua Kuleba nel suo messaggio.
La visita del presidente di Confindustria è stata accolta con grande soddisfazione dal presidente ucraino: “Per noi è importante che l’industria italiana torni con forza nel mercato ucraino, l’incontro è stato dedicato alla partecipazione degli imprenditori italiani alla ricostruzione del dopoguerra”, ha scritto Zelensky in un messaggio pubblicato sulla sua pagina Telegram, con un breve video dove si vede anche una parte dell’intervento di Bonomi: “Quello che è successo ci colpisce – ha detto il numero uno degli industriali italiani – c’è un rapporto di gemellanza”.
L’iniziativa di Confindustria è stata presa d’intesa con il governo italiano. E punta a una forte concretezza: “È stato firmato un accordo con il governo ucraino – ha detto Bonomi nell’intervista – dove mettiamo a disposizione le nostre filiere per la ricostruzione del paese e abbiamo convenuto anche l’apertura di un ufficio, con una delegazione permanente di Confindustria presso l’ambasciata italiana proprio per accompagnare le imprese italiane in questo percorso di avvicinamento all’Ucraina e alla sua ricostruzione”.
L’apertura dell’ufficio di Confindustria è stato molto apprezzato da Zelensky: «In questo momento è fondamentale, è un segnale potente per tutti gli investitori stranieri, l’aiuto di Confindustria per avviare le produzione sul territorio ucraino, creando nuovi posti di lavoro, è estremamente importante per l’occupazione degli ucraini che hanno perso il lavoro a causa delle ostilità», ha affermato Zelensky, che in una nota ha espresso gratitudine verso l’Italia e il primo ministro Draghi e ha sottolineato «l’interesse per la partecipazione delle imprese italiane nella ricostruzione delle infrastrutture distrutte e a una futura cooperazione nelle aree in cui la parte italiana ha competenze a livello mondiale». Nel paese si comincia a sentire una voglia di reagire: “A Kiev sta riprendendo la vita”, ha detto Bonomi. Ma purtroppo si combatte: “Da quando sono qui in 24 ore abbiamo già avuto due allarmi aerei. Nella faccia delle persone si legge ancora paura, voglia di tornare a vivere, ma ancora paura”.