Secondo gli investigatori Usa il giovane americano bianco accusato di aver commesso un massacro razzista in un supermercato di Buffalo credeva alle teorie sulla “Grande Sostituzione”.
Gli investigatori lavorano per confermare l’autenticità del documento razzista di 180 pagine, che sarebbe stato scritto da Gendron, dove si rivendica preventivamente l’attacco di Buffalo affermando che l’assalto aveva come obiettivo di terrorizzare tutte le persone non bianche e non cristiane e convincerle a lasciare gli Stati Uniti.
Si profila quindi l’ipotesi di un attacco terrorista interno, che legherebbe il 18enne Payton Gendron a quella ‘fratellanza’ globale, unita da Internet convinta che ci sia un complotto per ‘sostituire’ le comunità bianche nei Paesi occidentali con immigrati o popolazione di altre etnie.
Questo genere di teorie, relegate fino ad alcuni anni fa nelle pieghe del web e dell’Internet ‘oscuro’ (dark web) negli Usa e in Europa, hanno guadagnato terreno e vengono citate anche da grandi radio o programmi televisivi di orientamento ‘sovranista’ o di estrema destra.
Per teorici e soldati della ‘Grande sostituzione’, aumentati notevolmente durante gli anni della pandemia, i bianchi debbono armarsi e abbattere la società multiculturale.
La teoria complottista è attribuita a Renaud Camus, che nel 2019 si candidò al Parlamento europeo, coniando la espressione “Grande Sostituzione”. Da Anders Breivik al giovane Gendron, suprematisti e razzisti bianchi accusati di stragi e rampagne sanguinari si sono nutriti di questa propaganda per dare sfogo alla loro violenza.