Scaroni

Caro Scaroni, però il primato è quello della politica

Intervistato da «La Stampa» l’ex Ceo di Eni, Paolo Scaroni, dice molte cose condivisibili e una che invece ci lascia un po’ perplessi. Quelle giuste sono che il costo del metano anche per l’arrivo della bella stagione scenderà presto e quindi mettere tetti alle tariffe può anche non servire, ma soprattutto che con lo scoppio della guerra in Ucraina bisogna diversificare sia le fonti di approvvigionamento estere, sia quelle italiane.

Scaroni parla di carbone, gas estratto in Adriatico e nucleare come fattori che sul breve e sul medio e lungo periodo potranno aiutare l’Italia a coltivare una maggiore indipendenza energetica. L’ex Ceo di Eni fa anche una giusta considerazione sul fatto che in prospettiva occorra una maggiore integrazione intra-europea, investendo maggiormente e con meno blocchi di quanto sia avvenuto fino ad ora nelle reti energetiche tra i diversi Paesi membri. Ma allora qual è il punto che non ci convince nel ragionamento di Scaroni? Quando con un eccesso di realismo, comprensibile, ci mancherebbe, visto che parliamo di un tecnico, Scaroni elogia la affidabilità di Gazprom e glissa sul tema delle forniture russe che continuano a rimpinzare il portafoglio del criminale di guerra Putin e della sua cricca dei siloviki.

Caro Scaroni, siamo in guerra. L’Ucraina sta combattendo per noi europei. In Ucraina i quartieri di grandi città vivono al gelo, altro che rifornimenti energetici. Putin sta sparando sui civili e ha occupato le centrali nucleari del Paese che ha invaso. Quindi dovremmo bloccare o perlomeno boicottare le forniture russe. Quelli di Gazprom non sono amici. E questo può e dovrebbe farlo la politica. Che in guerra guida, anche a costo di rinunce molto pesanti. Piuttosto investiamo su un vero mix energetico per sganciare il Paese e l’Europa dal predominio del gas russo.

Acceleriamo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico rispettando gli obiettivi ambientali concordati a livello europeo, conteniamo i consumi favorendo le scelte consapevoli di produttori, famiglie e consumatori. Ampliamo le forniture da paesi diversi dalla Russia attraverso gasdotti e rigassificatori, con l’estrazione di gas naturale dai nostri giacimenti. E programmiamo un piano di lungo periodo per l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili e delle infrastrutture per la elettrificazione.