Giuseppe Conte insiste con la torsione antimilitarista impressa nel e dal movimento 5 stelle in parlamento. Dopo i no sull’aumento della spesa militare, la propaganda sul ‘riarmo’ che continua. Bisogna ridurre anche l’organico delle nostre forze armate.
“Sulla contrarietà alle spese militare non arretriamo di un centimetro”, dice Conte ai suoi, aggiungendo che “è una nostra battaglia e coglie il sentimento degli italiani, come dimostrano i sondaggi”. I sondaggi. Fantastico. Ecco qual è l’idea di politica di Giuseppe Conte: non leadership che decidono e magari prendono decisioni anche scomode ma necessarie, non il senso di responsabilità ma quello che dicono i sondaggi.
E dunque, invece di rinviare la riduzione della pianta organica di Esercito, Marina e Aeronautica, prevista originariamente dal Governo Monti, meglio lasciare tutto com’è . Se non fosse che allora una guerra non c’era, adesso sì. Se non fosse che sarebbe il caso di interrogarci seriamente sulle nostre capacità belliche, italiane, europee, se un attacco come quello in Ucraina malauguratamente dovesse toccare altri. Macché. I sondaggi dicono che una parte degli italiani vuole meno spese militari.
“Se è previsto un aumento di spesa, è chiaro che noi dovremo farci sentire”. E’ la politica dei sondaggi, bellezza. Peccato i parlamentari m5s non più tardi di 3 mesi fa avevano votato le proposte in questione. Peccato che quando Conte era al governo, Trump chiamava, Conte sull’aumento delle spese militari rispondeva. Mai viste tante contraddizioni tutte in una volta.