Alle prossime elezioni Mara Carfagna si candiderà con Azione perché, a detta sua, «è l’unica proposta politica capace di salvare il paese da una nuova stagione di estremismi». In un’intervista rilasciata al «Corriere della Sera» la ministra del Sud del governo Draghi ha spiegato che il partito di Calenda «ha una proposta europeista, liberale, garantista, fedele al patto europeo e occidentale, capace di dire la verità agli elettori, di prendere impegni seri e poi di rispettarli fino in fondo, e quindi in sintonia con ciò in cui credo da sempre». Da cittadina l’ex forzista vorrebbe «Mario Draghi premier anche nella prossima legislatura. E i sondaggi ci dicono che oltre metà degli italiani, compresi tanti elettori del centrodestra, la pensa allo stesso modo». Attraverso un post pubblicato poco fa sui suoi canali social Mara Carfagna ha voluto chiarire ai suoi sostenitori ancor più nel dettaglio le ragioni che si celano dietro le ragioni dell’addio a Berlusconi.
“In questi giorni molti di voi mi hanno scritto e chiesto chiarezza su questa complicata fase politica e sulle mie scelte. Ebbene credo sia giusto spiegare alcuni aspetti. Lo devo a chi crede ancora in questo Paese. Con me il giochino della poltrona non può funzionare. In questi anni ho lavorato sodo e a settembre avrei potuto avere un seggio da parlamentare sicuro in Forza Italia. Mi sarebbe bastato tacere, accettare quello che in molti chiamano ‘compromesso’. Ma non l’ho fatto, perché l’Italia vale di più”, ha esordito Mara Carfagna, dimostrando pragmatismo, serietà e capacità di decidere. “Non è mai stato il mio stile. Ho messo davanti a tutto i miei valori, i principi in cui credono le persone che fino ad oggi ci hanno sostenuto con forza. Il sostegno alle imprese, il diritto al lavoro, la capacità di innovare un Paese pieno di potenziale, la protezione di chi è rimasto indietro. Non sono io ad aver abbandonato Forza Italia, ma è Forza Italia ad aver abbandonato i suoi valori originari”, ha evidenziato la ministra.
Per Mara Carfagna oggi la “creatura” politica di Berlusconi è diventata un’altra cosa: “Io ho conosciuto due Forza Italia: la prima, con una forza propulsiva in grado di rispondere ai bisogni dell’Italia moderata, di buon senso, di quell’Italia che crede che ci siano cose giuste da fare e che vadano fatte. Quella Forza Italia ha tenuto in piedi una coalizione che si è chiamata “centrodestra”. Un centrodestra vero, autentico. Poi, in questi ultimi anni, ho conosciuto una seconda Forza Italia, che ha deciso di sottomettersi ai messaggi di due partiti estremisti nel linguaggio e populisti nella promessa di impossibili miracoli. Il Centrodestra si è trasformato in un asse dell’irresponsabilità quando ha deciso di mandare a casa il premier più rispettato d’Europa, interrompendo riforme, ristori, sostegni alle imprese e alle famiglie, pur di prendere qualche deputato in più”.
Non lavora per le poltrone Mara Carfagna, le sta a cuore solo il bene del Paese: “L’Italia non può andare avanti a forza di slogan e vuote promesse. Chi ama questo Paese deve rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco. Questa è stata la mia scelta. Una scelta forzata, dolorosa, ma inevitabile. La mia, a differenza di molte altre, è stata però anche una scelta di coraggio. E ne vado fiera. A testa alta, sempre. E col sorriso!”, ha concluso orgogliosa.