E’ convinto che, nonostante i malumori, il Governo non sia a rischio perché “Conte e Salvini fanno molto rumore per nulla” ma, in vista delle Politiche del 2023, Carlo Calenda punta ad un polo di centro all’8% per andare avanti con Draghi.
“La nostra strada è stata tracciata ed è stata votata al congresso. È la costruzione di un terzo polo: abbiamo iniziato con più Europa, collaboriamo con molte liste civiche e oggi abbiamo duemila amministratori locali”. Calenda spiega il suo progetto in un’intervista sul Corriere della Sera. “È un polo del pragmatismo e del buongoverno che lavorerà per spezzare il bi-populismo, cioè per evitare che vinca una delle due coalizioni. Sinistra e destra non sono in grado di governare perché non la pensano nello stesso modo neanche sulla politica estera. Perciò bisogna fare in modo di arrivare a un governo di larghe intese tra partiti europeisti e democratici. Questo polo deve prendere almeno l’8%. Da quella percentuale in su è in grado, non di fare l’ago della bilancia, cioè di andare a destra o a sinistra a seconda di chi offre di più, ma di costringere il Pd, Forza Italia e la Lega di Giorgetti a continuare con l’esperienza di governo di Draghi perché altrimenti il Paese tra inflazione e Pnrr che non si realizza va a sbattere”.
Per Calenda, il 21 giugno non accadrà assolutamente nulla. “I democratici preferiscono l’alleanza con il M5S, convinti che Conte sia progressista. Questo è il disastro compiuto da Bettini, Franceschini e Zingaretti: non succederà niente. Faranno una risoluzione che dirà che ci impegniamo ad agire secondo le linee definite con i partner internazionali e la voteranno tutti”. Per il leader di Azione Conte e Salvini stanno solo facendo campagna elettorale. “Conte è la quintessenza del trasformismo, è talmente duttile che non sa più nemmeno lui quale sia la sua forma. Può essere di volta in volta pro Trump, pro Putin e progressista, a seconda di quello che gli conviene. È un uomo che ha uno scarso senso della responsabilità”. Quanto a Salvini “finita la sceneggiata vado-non vado a Mosca, credo che tutti abbiano chiaro, compresi gli elettori della Lega e gli altri leghisti più seri, quale sia il suo spessore”.
Calenda in questo centro vede anche pezzi di Forza Italia. “Se persone ragionevoli di FI, della Lega e del Pd sono stanche di essere imprigionate con i populisti noi siamo aperti. Però al momento non si muovono né i riformisti del Pd ,né l’ala filoministeriale della Lega e di FI. Si limitano a fare un po’ di fronda. È mancanza di coraggio, però dobbiamo rispettare questa posizione e andare avanti con chi ci sta”.
Quanto a Renzi – “sono settimane che gli dico di incontrarci senza esito” – il leader di Azione ritiene che sia poco chiaro. “Noi siamo pronti a sederci e a discutere”.