Pochi minuti fa Carlo Calenda ha presentato il programma elettorale del Terzo polo, la coalizione nata dall’alleanza di Azione con Italia Viva di Matteo Renzi. «Per noi questa legislatura è uno spartiacque, che ha avuto due punti di crisi: la prima l’elezione del Presidente Mattarella, che non voleva essere rieletto, e l’altra è l’ignominia della caduta di Draghi. Chiediamo agli italiani di non dimenticare. Perché se si perde il ricordo noi ripeteremo gli stessi errori». Calenda ha poi sottolineato che il premier dimissionario avrebbe un ruolo importante in caso di vittoria alle urne del terzo polo: «Il nostro obiettivo è semplice: andare avanti con l’agenda Draghi e con il metodo Draghi, avere possibilmente Draghi come presidente del Consiglio, attuare le riforme del Pnrr».
Calenda in seconda battuta ha puntato il dito contro i responsabili della fine dell’esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce: «Draghi non è caduto perché governava male, ma per l’invidia di Conte, per le voglie di Berlusconi di diventare presidente del Senato e o della Repubblica e la paura di Salvini di vedere cadere i propri consensi in favore della Meloni». L’obiettivo è anche quello di ottenere la fiducia da parte degli elettori del centrosinistra delusi dall’alleanza tra i Dem e i grillini: «Agli elettori del Pd dico: il tornerà 5 minuti dopo le elezioni dai 5 stelle. Basta leggere le dichiarazioni di Orlando e Speranza». Il leader di Azione si è poi rivolto in maniera critica a +Europa, ma non ha voluto chiudere del tutto la porta: «Siete diventati i dipendenti della sinistra. Ma a persone come Cottarelli, Bonino e Bentivoglio e tanti altri voglio dire: le porte continuano a essere aperte».
«La sicurezza non è un argomento di destra. Decoro urbano e sicurezza proteggono le persone fragili non le persone che vivono in quartieri di lusso», ha aggiunto Calenda. «Le tasse vanno diminuite in questo Paese. Punto. Solo una persona che non percepisce quanto il Paese sia provato da anni di Covid, dalla guerra, dall’inflazione può proporre patrimoniali e o tasse di successione», ha rimarcato. «La partita è sul proporzionale al Senato ed è una partita che si può vincere rivolgendosi a tutti gli italiani che vogliono vivere in un paese serio», ha detto infine Calenda.