“Se la Patria glielo chiederà sono sicuro che Mario Draghi rimarrà al governo”. Ne è convinto Carlo Calenda, che dice: “Anche Mattarella non voleva rimanere, ma lo ha fatto per amori di patria”. Per il capo di Azione, l’unica strada per da percorrere per arrivare all’obiettivo è l’affermazione, alla tornata elettorale di domenica prossima, del Terzo Polo.
“Si capisce con grande chiarezza – spiega Calenda – che una parte della sinistra è più alleata di Conte che con Draghi. Ci sono coalizioni che sono da un lato inesistenti a sinistra mentre a destra sono contraddittorie. Meloni e Salvini la pensano diversamente su tutto, ogni giorno ce n’è una. Non c’è alternativa oggi che un voto utile per il Terzo Polo”. Anche perché l’Italia ha bisogno di “un grande partito repubblicano, liberale, riformista e popolare. Non possiamo essere condannati ogni volta a scegliere tra estremismi, altrimenti il Paese è finito”.
Un commento sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei Cinque stelle: “Il lavoro dà dignità invece quello che vuole Conte è un Sud senza dignità, che viene assistito come un malato irrecuperabile”.
E rilancia: “Noi promettiamo di investire ogni euro disponibile su sanità e istruzione”. Avanti con “un piano di riforme serie”.