“Di liberale questa destra non ha mai avuto nulla dal punto di vista politico ed economico”. E’ categorico Carlo Calenda, nell’andare all’attacco del trittico Meloni-Salvini-Berlusconi. “Ho sempre sperato in un Fronte Repubblicano con socialdem-liberali-popolari – aggiunge il leader di Azione -, ma oggi solo noi possiamo rappresentare liberali e popolari. Vedremo se ci sono le condizioni per un Fronte”. Il leader di Azione, dunque, apre alla creazione di un terzo polo moderato e liberale, equidistante sia dal M5S che dalla destra sovranista.
“Per un liberale preferire Giorgia Meloni a Carlo Calenda è sintomo di malattia mentale – gli fa eco Filippo Rossi, che di recente ha annunciato la sua adesione “da destra” ad Azione -. O di opportunismo. Andate in pace nelle fauci della peggior estremismo italiano. Ma non ditevi liberali”.
La battaglia, infatti, è tutta qui: la destra italiana di Meloni, Berlusconi e Salvini non è una destra liberale. Quanto accaduto con il Governo Draghi lo dimostra: caduto per mano dei populisti per meri interessi tattici personali che nulla hanno a che vedere col bene del Paese. “Berlusconi è impazzito e fa la ruota di scorta a Salvini – incalza ancora Calenda -. oggi noi siamo l’unica lista che può rappresentare, popolari, liberali e i liberal democratici. Noi abbiamo sempre teorizzato la maggioranza Ursula, ma Berlusconi è impazzito e si è messo a fare la ruota di scorta di Salvini: Forza Italia è entrata a pieno titolo nell’area populista, sovranista, anti-europea e anti atlantica. Non è un caso che Draghi sia stato fatto cadere da tutti partiti in qualche modo filo-putiniani: Berlusconi ha fatto una cosa folle”.