Adesso Salvini e Berlusconi chiedono aiuto a Draghi sul caro bollette

Siamo alle comiche, ma non c’è niente da ridere.
L’ultima trovata di Salvini e Berlusconi è talmente assurda che si stenta a credere di averla intesa correttamente e, invece, sì: è stata capita bene.
I due, dopo averlo fatto cadere, chiedono a Draghi più deficit e debito invitando i mercati al banchetto della speculazione contro l’Italia. Un vero capolavoro, dietro al quale si nasconde (ma neanche tanto) la competition con Giorgia Meloni. Sull’HuffPost, Gianni del Vecchio la chiama “ludopatia elettorale”, ammettendo che si tratta di una metafora un po’ forte ma che, di fatto, non si allontana troppo dalla realtà visto che il Capitano leghista ha chiesto a Draghi quello che non avrebbe potuto dare neanche nella pienezza dei poteri, figuriamoci adesso che guida un governo in affari correnti: un mega scostamento di bilancio di 30 miliardi di euro per contrastare il caro bollette.

Una proposta che è stata accolta e rilanciata da quello che negli ultimi tempi è l’alleato preferito, Forza Italia. In un’intervista a Repubblica, il coordinatore del partito di Berlusconi, Antonio Tajani, ha fatto saper di essere pronto a sedersi al tavolo per un nuovo decreto che metta in cantiere nuovi sussidi perché “è vero che bisogna preoccuparsi dei conti, ma la priorità è aiutare il tessuto economico e sociale”, ovvero imprese e famiglie.

Che il potere d’acquisto degli italiani debba essere difeso è fuori dubbio, osserva Del Vecchio, ma scassare le finanze pubbliche facendo più deficit e più debito avrebbe l’effetto immediato di invitare la speculazione finanziaria a un inatteso banchetto a spese degli italiani. E invece Lega e Forza Italia stanno facendo proprio questo. Insomma, i due partiti che hanno fatto cadere Draghi ora chiedono a Draghi che sia lui stesso a risovere i problemi – ma pretendendo qualcosa che il premier non può dare, non per capriccio ma perché ora è necessario tenere buoni i rapporti con Bruxelles e Francoforte e soprattutto non dare sponda all’ingordigia degli hedge fund che già si leccano i baffi per le difficoltà italiane.

A rendere ancora più imperdonabili le posizioni di Salvini e Tajani c’è poi anche un’aggravante: la competition elettorale. È abbastanza evidente come la richiesta di 30 miliardi di extradeficit venga fatta anche per mettere in difficoltà Giorgia Meloni, che da premier in pectore sa già bene quanto sia insostenibile uno scostamento di bilancio così corposo, anche perché le precluderebbe qualsiasi spazio finanziario per la prossima legge di bilancio. In altri termini, le legherebbe le mani e renderebbe impossibile far fronte alla munifiche promesse elettorali che si leggono nel programma di centrodestra. Quindi paradossalmente – dice Del Vecchio – la leader di Fdi oggi è la migliore cura per la ludopatia elettorale di Salvini e Tajani”. Siamo alla frutta.