Una volta sotto il tendone del circo si esibivano clown, acrobati e cavalli. Ora invece sono rimaste solo tre scimmie e due cani husky. La guerra ha sconvolto tutto, ma di quel che resta bisogna fare di necessità virtù, ed ecco che a Zaporizhahia quello che fino a poco tempo fa era stato un circo si trasforma in scuola per i piccoli profughi arrivati dalle zone disastrate di Mariupol e Melitopol.
Il circo permanente della città, infatti, ogni settimana il venerdì ospita i bambini scampati alla distruzione e alla morte e insegna loro le arti circensi. Con i pochi professionisti rimasti, la manager Tamara e l’insegnante Helena, incinta di sette mesi, regalano ore spensierate e divertenti a bambini su cui si è abbattuta la scure di Putin, come ricorda il giornalista Fabio Mario Angelicchio, inviato de La7 in Ucraina.
“Animali non ce ne sono più, l’idea di ospitare i bambini ci è venuta pensando a quello che stanno vivendo – dice commossa Tamara ai microfoni de La7-. Vogliamo dare loro un futuro e una speranza, il circo può anche essere un’opportunità. Il loro sorriso e la loro faccia felice ci hanno fatto riscoprire la bellezza vera della vita, dimenticando per un po’ l’orrore della guerra”.